La Juventus soffre Poi ci pensa Ronaldo
La capolista I bianconeri soffrono, ma il portoghese risolve i problemi Juve sotto nel primo tempo contro l’empoli CR7 con una doppietta ribalta il risultato Poi il tweet «Tutti per uno, uno per tutti»
EMPOLI Allora chiamatelo Ronaldo da Vinci, perché a dieci chilometri da qui è nato il Genio per eccellenza e Cristiano non vuole essere da meno: con un destro da fuori area, perfetto per potenza e precisione, il portoghese manda gambe all’aria l’empoli e completa la rimonta, iniziata con un calcio di rigore, trasformato ovviamente da lui medesimo. Così la Juve, che si era ripresentata col cerchio alla testa dopo la notte brillante di Champions e aveva giocato il peggior primo tempo stagionale, butta giù tutto d’un fiato questo CR7 che fa l’effetto della bevanda della pubblicità e in effetti (ri)mette le ali alla squadra di Allegri: nona vittoria in dieci partite di campionato e palla agli avversari, che non si devono illudere troppo. Perché è vero che le grandi sfide di Champions sembrano togliere energie fisiche e mentali in abbondanza ai bianconeri, ma è altrettanto vero che se il 7 novembre la Juve vincerà ancora contro lo United sarà già qualificata e fino a febbraio potrà concentrarsi solo sul campionato.
Che è anche lotta di classe, perché la Juve raddrizza la partita dagli undici metri dopo che l’imberbe Bennacer (20 anni) cade addosso a Dybala che si frappone improvvisamente tra lui e il pallone. Sembra un contatto impossibile da non sanzionare e Calvarese concede il rigore senza l’assistenza della Var. Il tecnico dell’empoli Andreazzoli cerca di evitare qualsiasi commento, ma alla fine sottolinea che «noi poveri giochiamo la stessa partita dei ricchi e vogliamo uniformità di giudizio». Però va detto che nell’unica occasione dubbia in area juventina, un presunto tocco di mano di Bonucci, l’arbitro è andato a rivedersi l’azione al monitor.
Ma l’amarezza del tecnico toscano è comprensibile, perché gli azzurri giocano con logica, applicazione, intelligenza. E sfruttano il torpore del centrocampo juventino, il reparto che soffre le assenze di Khedira e Can e tradisce una evidente stanchezza. In difesa Chiellini dà forfait poco prima dell’inizio per un affaticamento ai flessori e si rivede De Sciglio, al posto di Cancelo. Peccato che l’assenza del connazionale di Ronaldo, nella spinta e nella costruzione del gioco, si veda a occhio nudo. Bernardeschi, al rientro da titolare, non è quello di un mese fa. E così l’empoli vince molti duelli a metà campo. L’unico tiro è un sinistro perfetto di Caputo che si ritrova la palla giusta dopo un rimpallo tra Krunic e Bentancur.
Per la prima volta la Juve chiude in svantaggio all’inter-
vallo, ma basta poco a inizio ripresa per capire che Madama si è svegliata: Provedel si immola su Alex Sandro e aiuta un tiro di Pjanic a sbattere sulla traversa. È il rigore però a riportare la Juve sulla retta via, mentre Ronaldo dopo il gol dagli undici metri, la indirizza direttamente sulla via Lattea, con un tracciante di destro da 91 km/h che finisce nell’angolo opposto a quello di tiro: «Non lo ricordo bene ma penso sia stato un grandissimo gol — dice Cristiano —. Eravamo stanchi ed è stata una partita complicata, ma tra Manchester e oggi abbiamo dimostrato di essere una grandissima squadra». Poi CR7 twitta «Uno per tutti, tutti per uno», proprio come fece il presidente Agnelli dopo l’espulsione di Ronaldo contro il Valencia, quando la Juve aiutò il suo campione. Stavolta è accaduto il contrario. E non bisogna essere Leonardo da Vinci per capire che succederà altre volte.