La carta Sciarelli a capo del Tg1 Scontro sulla Rai
È ancora scontro, i leader sperano di chiudere oggi
Sulla Rai è scontro fra Lega e Cinque Stelle, la posta in gioco è la direzione del Tg1. Il Movimento, accantonata l’ipotesi Paterniti, avanza la candidatura di Federica Sciarelli, volto storico di «Chi l’ha visto?». Gode del favore di Matteo Salvini, ma ci sarebbe un nome «coperto» tenuto segreto dai vicepremier.
ROMA Il Consiglio di amministrazione Rai è convocato per mercoledì 31 ottobre per le nomine delle testate giornalistiche e delle reti, non delle consociate.
Dalla politica, ieri, arrivavano però segnali di grande nervosismo su viale Mazzini. In serata circolava la voce che l’intesa M5s-lega sulla Rai fosse ancora in bilico, con l’intenzione però di chiudere il pacchetto nella giornata di oggi. La posta in gioco è la poltrona-chiave del Tg1. La candidatura iniziale del M5S era Giuseppina Paterniti, considerata però dalla Lega troppo filo-europeista. Di qui lo scontro. Altra ipotesi avanzata dal M5S, Federica Sciarelli, volto storico di «Chi l’ha visto?». A suo favore giocherebbe (e siamo sempre alle voci) la stima di Matteo Salvini. Basteranno questi ingredienti per il Tg1? Ci sarebbe però un «nome coperto», tenuto segretissimo da Di Maio e Salvini, che potrebbe chiudere la partita con un colpo di scena. Il Pd, con Michele Anzaldi, minaccia un ricorso al Consiglio di Giurisdizione se il presidente della Camera, Roberto Fico, dovesse negare l’accesso agli atti per l’elezione in Vigilanza del presidente Rai, Marcello Foa.
Alla Rai c’è più ottimismo: al settimo piano si parla buon clima tra Foa e l’amministratore delegato Fabrizio Salini dopo qualche freddezza per il grande attivismo del presidente. Ma il gioco è nelle mani di Salini: con la riforma dell’ottobre 2015 tocca a lui decidere le nomine.
Ed ecco lo schema che circola nei corridoi della Rai. Al Tg1 ipotesi Sciarelli, o la misteriosa new entry. Al Tg2 Gennaro Sangiuliano, da anni vicedirettore del Tg1, in quota Lega e sostenuto anche da Forza Italia: in questo scacchiere i berlusconiani hanno il loro peso, per il via libera in commissione di Vigilanza alla presidenza Foa dopo il no di fine luglio. Al Tg3 resterebbe Luca Mazzà né si muoverebbe da Raitre Stefano Coletta (Lega e M5S non intenderebbero «occupare» tutto il servizio pubblico, togliendo tatticamente al Pd argomenti per protestare contro una Rai monocolore). A Raiuno resta forte, in quota Lega, Marcello Ciannamea. Per Raidue è solida la candidatura di Maria Pia Ammirati (ora alle Teche Rai) «apprezzata» dal M5S. A Rai Parlamento sembra in arrivo Antonio Preziosi. A Rainews 24 due ipotesi: Imam Sabbah o Simona Sala. Per l’attuale direttore, Antonio Di Bella, si parla o di un futuro incarico editoriale o di una corrispondenza estera. Alla TGR resta Alessandro Casarin (Lega) con Roberto Pacchetti condirettore, a Radiorai Giuseppe Carboni, a Raisport Maurizio Losa.
Rimangono senza posto l’ex presidente Monica Maggioni (era a Rainews 24 prima della presidenza), Mario Orfeo, ex direttore generale (era al Tg1). E poi escono gli attuali direttori del Tg1, Carlo Montanaro, del Tg2, Ida Colucci, di Raiuno, Angelo Teodoli, di Raidue, Andrea Fabiano, di Rai Parlamento, Nicoletta Manzione, e di Rainews 24, Antonio Di Bella.