Roma, 10 mila contro il degrado Striscioni anti Raggi: dimettiti
La sindaca al Pd: «Orfani di Mafia Capitale». Tensione Forza Nuova-anpi
La mattina diecimila romani salgono al Campidoglio sull’onda emotiva dell’orrore di San Lorenzo e del crollo della scala mobile alla fermata Repubblica della metropolitana. Nel pomeriggio i sit-in contrapposti di Forza Nuova e Anpi a pochi metri da via dei Lucani, dove Desirée Mariottini è stata violentata ed è morta. Roma reagisce sfogando rabbia e paura accumulate in una delle settimane più nere.
Alle 11 sotto al Comune la piazza è piena: privati cittadini, associazioni e comitati dei quartieri più centrali, con l’assenza pesante delle periferie. Folla e il grande striscione con scritto «Roma dice basta» che dà il titolo alla protesta nata sui social grazie allo spunto di sei donne, senza sponsor politici. In migliaia urlano «dimissioni» oppure «vattene, incapace» alla sindaca Virginia Raggi, «la responsabile» di un degrado Capitale che sembra inarrestabile: buche, cassonetti stracolmi, bus a fuoco, fino ai numerosi problemi sul fronte della sicurezza, il caso di Desirée su tutti. Ieri il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha definito «ingiuste le polemiche all’indirizzo del prefetto di Roma» sulla vicenda di San Lorenzo auspicando «che non sia icona della Capitale». Il fatto che tra due settimane arrivi la sentenza che, da codice etico M5S, può costringere Raggi a lasciare il Campidoglio se condannata per falso, per una mattina è secondario: «Non deve dimettersi per questo, ma perché ha dimostrato di non essere in grado di governare», dicono i manifestanti. Il gruppo pd in Comune è al completo, in piazza anche gli ex ministri Carlo Calenda e Beatrice Lorenzin. Ci sono anche esponenti di FDI, il leader del centrodestra alla Regione Lazio Stefano Parisi, i Radicali, Stefano Fassina di SI e pure Maurizio Politi, l’unico leghista in consiglio comunale. I Cinque stelle osservano da lontano e postano foto e commenti su quella che definiscono «piazza strumentalizzata».
Raggi, infatti, non incassa. E accusa su Facebook i dem di aver «provato a camuffarsi» nella manifestazione: «Il Pd è in cerca di un riscatto che tarda a venire e mai verrà — scrive la sindaca —. Non mi lascio incantare da orfani di Mafia Capitale». Replica Enrico Gasbarra, europarlamentare dem: «Magari l’avesse organizzata il Pd, Raggi è fuori dalla realtà». Nel frattempo a San Lorenzo un migliaio di persone si riunisce in presidio democratico. Anpi, Arci, «Non una di meno», collettivi studenteschi si stringono in ricordo di Desirée e contro i «forzanuovisti», una settantina (qualcuno manifesta col braccio teso), confluiti pochi metri più in là a Porta Maggiore. Il leader Roberto Fiore offre la collaborazione del movimento di estrema destra per «passeggiate per la sicurezza». Due africani diretti alla fermata del tram vengono accolti da «buuu» razzisti. Dall’altra parte i centri sociali fanno blocco: «I fascisti qui non sono mai entrati». Un gruppetto di «sanlorenzine», le stesse che chiedono le ronde, cerca e trova l’abbraccio con Forza Nuova e torna indietro con la bandiera. La polizia, per evitare scontri, le ferma prima che la sventolino.
A San Lorenzo
Il gruppo di estrema destra insulta due africani vicino al presidio democratico