Corriere della Sera

La regina dei talk e l’insulto razzista Chiuso il suo show

«Che problema c’è a travestirs­i da nero?» La carriera di Megyn Kelly rischia la fine

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Giuseppe Sarcina

Profilo

● Megyn Kelly è una delle presentatr­ici più seguite negli Stati Uniti: per 12 anni è stata uno dei volti più noti del canale conservato­re Fox News

● Nel 2014 è inserita tra le 100 personalit­à più influenti del Paese secondo «Time»

● Di recente era passata al canale Nbc con un contratto da 17 milioni di dollari a stagione WASHINGTON «Che cos’è il razzismo? Oggi è un problema se un bianco si traveste da “blackface”, da nero per Halloween. Oppure se un nero si traveste da bianco. Ma quando ero una bambina, si poteva fare».

Martedì scorso la star tv Megyn Kelly apre così la sua trasmissio­ne quotidiana sul canale Nbc. Tre giorni dopo, venerdì 26 ottobre, a quella domanda risponde Andrew Lack, il presidente della divisione news dell’emittente: «Quelle parole sono inaccettab­ili, il “Megyn Kelly Today” è cancellato». Adesso sono al lavoro gli avvocati per negoziare l’uscita di Kelly, partendo da un contratto triennale che prevede un ingaggio da 17 milioni di dollari a stagione.

Secondo diversi commentato­ri, finisce qui la carriera di una delle giornalist­e più seguite negli Stati Uniti. Non è la prima volta che scivola pericolosa­mente: qualche anno fa aveva sostenuto che Gesù aveva senz’altro la pelle chiara e che anche Babbo Natale non poteva che essere bianco. Questa volta, però, l’incidente è troppo grave. E a Megyn non sono bastate le scuse pubbliche, le ritrattazi­oni per rimanere al suo posto.

Il «blackface» è la caricatura del nero interpreta­ta da un bianco nell’avanspetta­colo dell’ottocento e nel cinema del primo Novecento. Gli attori si coloravano il viso con il sughero, si disegnavan­o vistosi labbroni rossi, si mettevano parrucche ridicole, suonavano l’organetto e parlavano in modo grottesco con espression­i che sono arrivate in doppiaggio anche da noi, come «Sì badrone» eccetera.

Da almeno 40-50 anni «blackface» è considerat­o un insulto razzista, secondo per (Afp) Nata a Syracuse, nello Stato di New York, si laurea in legge nell’università ad Albany e comincia a lavorare in uno studio legale di Chicago. Nel 2003 si trasferisc­e a Washington con il primo marito e si avvicina al giornalism­o televisivo.

Nel 2004 passa a Fox News e nel 2010 conduce «America Live», un programma di due ore che raccoglie un’audience del 20%. È la svolta della sua carriera. Nel 2014 la rivista Time la inserisce nelle 100 personalit­à più influenti del Paese. Nel 2015 si scontra con l’allora candidato repubblica­no Donald Trump. In un dei dibattiti elettorali chiede al tycoon: «Perché ha chiamato “grassi maiali” o “cagne” le donne che non le piacciono?».

In seguito Trump twittò che Megyn «aveva il sangue che le usciva dagli occhi, anzi da tutte le parti». L’insulto sessista del futuro presidente proiettò al massimo la celebrità di Kelly. Fino alla caduta di questi giorni.

Il precedente Qualche anno fa aveva sostenuto che Gesù e Babbo Natale avevano la pelle chiara

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