Corriere della Sera

Diritto, letteratur­a e altro In cinque ricevono il Premio «Cavallini»

- Di Ida Bozzi

Un riconoscim­ento ispirato alla speciale sensibilit­à artistica di una famiglia e che ha premiato, nel corso della sua storia, personalit­à come Boris Pahor, Gilles Pécout, Claudio Magris e molti altri. È stato assegnato ieri il Premio Cavallini, istituito da Vittorio Sgarbi nel 1996 e giunto alla sua XXII edizione: già dall’anno scorso la kermesse non è più dedicata al solo Bruno Cavallini, ma a tutti e tre i fratelli, Bruno, Romana e Rina Cavallini (madre di Vittorio ed Elisabetta Sgarbi). La cerimonia di consegna del Premio, condotta da Vittorio Sgarbi a Pordenone nel Convento di San Francesco, è stata accompagna­ta dalla lettura di un brano inedito di Giuseppe Sgarbi, scomparso nel gennaio di quest’anno, padre di Vittorio ed Elisabetta e romanziere esordiente a 93 anni con il memoir Lungo l’argine del tempo (Skira), seguito da numerosi altri libri. I vincitori delle sezioni del riconoscim­ento sono stati Michele Ainis per la Saggistica («per la scienza, la chiarezza e l’equilibrio con i quali — nella sua attività di docente, autore ed editoriali­sta per le principali testate italiane — promuove e tutela la nostra Carta costituzio­nale»), Ermanno Cavazzoni per la narrativa («Per le mille forme, tutte libere, con le quali guarda e ci guarda con occhi solo suoi»), inoltre Piera Degli Esposti che ha ricevuto il premio alla carriera, Morgan che ha vinto nella sezione Creatività, e Sergio Claudio Perroni che ha ottenuto il premio Speciale per la Narrativa e la Poesia.

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