Corriere della Sera

«Non siamo morti Voglio 23 leoni»

Milan-samp, un esame da superare per Rino Spazzato via il Parma È tornata l’atalanta

- Carlos Passerini Arianna Ravelli Matteo Magri 3 0

«Ora la tattica la metto da parte, siamo piatti a livello di adrenalina, lo spirito giusto è quello di Cutrone». Che infatti con ogni probabilit­à oggi giocherà titolare. Ma non da punta unica, bensì accanto a Higuain in un 4-4-2 che fino a oggi Gattuso aveva adottato con ottimi esiti ma solo in fase emergenzia­le, quando c’era cioè da recuperare uno svantaggio, nei minuti conclusivi. Così fosse, si tratterebb­e di una vera e propria conversion­e ideologica, considerat­a la sua passione quasi dogmatica per il 4-3-3. In questo modo però si sconfessa, sostiene qualcuno. Vedremo stasera, così come vedremo se in effetti con Patrick al suo fianco il Pipita si sente meno solo. «Lui però deve essere meno nervoso — ha ammesso il tecnico calabrese — e non può stare sempre con le braccia alzate, deve applaudire i compagni, incoraggia­rli. Ci stanno gli errori degli arbitri o dei compagni, ma non deve perdere energie così».

È carico, Gattuso. Anche se è il primo a sapere che un ennesimo fiasco stasera contro la Samp o mercoledì nel recupero della prima giornata col Genoa potrebbe far precipitar­e la situazione. Perché è chiaro a tutti che al di là delle ovvie rassicuraz­ioni societarie la fiducia sia a tempo e venga valutata ormai giorno per giorno, risultato per risultato, prestazion­e per prestazion­e. Il Milan, questa è la verità, non vorrebbe cambiare allenatore. Per due ragioni. Economica la prima, dal momento che entro fine anno arriverà la sentenza Uefa e non sarà lieve, di pura convenienz­a la seconda: le opzioni disponibil­i non convincono appieno, a partire da Donadoni che infatti non è stato contattato nemmeno informalme­nte. Serve però una svolta. Qui, ora, subito. BERGAMO L’atalanta è tornata. La conferma è arrivata ieri da Bergamo, dove i nerazzurri hanno liquidato 3-0 il Parma, centrando la seconda vittoria consecutiv­a. I nerazzurri dimostrano di avere smaltito completame­nte le scorie dell’eliminazio­ne dall’europa e di essere finalmente in corsa almeno per acchiappar­e la parte sinistra della classifica. Una conferma figlia della mole di gioco (67% di possesso palla, 503 passaggi completati contro 206) e del senso del gol dei suoi difensori visto che la seconda e la terza rete (la prima è stato un’autorete di Gagliolo) hanno la firma di Palomino e Mancini, rapaci a sfruttare due corner. Gli ospiti hanno resistito un tempo, riuscendo anche a spaventare Berisha. Subito il primo gol, però, sono scomparsi dal campo.

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