Brignone parte forte Seconda a Soelden dietro alla Worley
È una quasi-vittoria oppure è una vittoria? «Una vittoria!» proclama Federica Brignone poco dopo che sul ghiacciaio austriaco del Rettenbach la francese Tessa Worley l’ha scavalcata per 34 centesimi, annullando il primato che l’azzurra aveva dopo la manche iniziale del gigante inaugurale della Coppa del mondo. La bi-campionessa iridata delle porte larghe è quella che ha osato di più in una seconda discesa che, per la visibilità altalenante e per le condizioni della neve «si è trasformata in una guerra (il virgolettato è sempre della Brignone ndr)». Ma va bene così, prima di tutto perché alle spalle di Tessa (13° centro in Coppa) e di Fede (per lei podio n. 25 della carriera) si contano le sconfitte della Shiffrin (3ª) e della Rebensburg, 4ª dopo essere stata a soli 18 centesimi dall’azzurra. La seconda ragione per essere soddisfatta è che il 10 agosto neppure Federica — pettorale numero 1 — si sarebbe immaginata sul podio di Sölden a causa di una caduta, di uno stiramento muscolare al ginocchio sinistro e di uno stop nella preparazione. Alla prova d’esordio è arrivata con soli 18 giorni di allenamento. «Sono state le manche più difficili della carriera, tra nebbia, buchi e tensione: qualcosa di bestiale». Però Federica ha combattuto ed è stata premiata. Oggi, meteo permettendo, tocca ai maschi (10 e 13, diretta Raisport ed Eurosport): il «nonno» Manfred Moelgg è il capitano, ma l’italia guarda in particolare a Luca De Aliprandini.