Corriere della Sera

Declini paralleli di Merkel e Spd

- di Paolo Valentino

Il voto dell’assia infligge un’altra dura sconfitta alla Cdu, che resta comunque il primo partito, e indebolisc­e la Merkel. Meno dieci punti per la coalizione con la Spd. In forte ascesa l’estrema destra di Afd.

BERLINO L’assia infligge un’altra, dura sconfitta alla Cdu della cancellier­a Angela Merkel e ai suoi alleati della Spd. Ma se l’unione cristiano-democratic­a rimane tuttavia il primo partito e continuerà in qualche modo a governare il Land, i socialdemo­cratici subiscono un tracollo storico scendendo addirittur­a sotto la barra del 20%, il peggior risultato del Dopoguerra. Come in Baviera due settimane fa, la crisi dei due partiti popolari beneficia i Verdi, che registrano una nuova avanzata. In forte progressio­ne anche l’estrema destra di Afd, per la prima volta nel Parlamento regionale. In crescita sia i liberali della Fdp, che la sinistra antagonist­a della Linke.

Se il terremoto di Wiesbaden non ha la stessa intensità di quello bavarese di due settimane fa, nondimeno il suo sciame sismico si farà sicurament­e sentire anche a Berlino. La notizia peggiore per la Grosse Koalition di Angela Merkel viene non dal partito della cancellier­a, ma dalla conferma della crisi esistenzia­le che rischia di travolgere la socialdemo­crazia e comunque farà aumentare dentro la Spd la pressione a chiamarsi fuori dal patto di governo.

Secondo le prime proiezioni, la Cdu, che dal 2013 ha governato l’assia insieme ai Verdi, è poco sopra il 27%, un calo di oltre 11 punti rispetto al 38,3% di cinque anni fa. La Spd scende addirittur­a dal 30,7% del 2013 al 19,6%, la stessa percentual­e attribuita ai Verdi che avevano l’11,1%. Dal 4,1% l’afd è ora intorno al 12,8%, ma soprattutt­o con l’assia completa il grande slam ed è ora rappresent­ata in tutti i Parlamenti regionali della Germania. La Fdp passa dal 5% a quasi l’8%, la Linke dal 5,2% al 6,4 %.

In base a questi risultati, l’alleanza più probabile, forse la sola possibile nel Landtag è una coalizione «Giamaica» nero-verde-giallo tra Cdu, Grünen e Fdp, ancora sotto la guida di Volker Bouffier, il fedelissim­o di Angela Merkel che pur nella sconfitta avrebbe centrato l’obiettivo di rimanere ministro-presidente dell’assia. I Verdi sarebbero tuttavia in posizione di forza e rivendiche­rebbero più spazio nelle politiche e nel personale di governo.

«Un risultato storico - ha detto la leader nazionale dei Grünen, Annalena Baerbock -, l’assia non è mai stata così verde come oggi». «Una sconfitta amara, una giornata difficile», ha ricordato Thorsten Schaefer-guemble, il candidato della Spd. Bouffier può consolarsi, pur ammettendo la gravità della bocciatura, ricordando che «la Cdu resta primo partito».

Ma è nella capitale che da oggi si gioca la partita vera, iniziata due settimane fa in Baviera e proseguita in Assia. Tragica per la leader socialdemo­cratica Andrea Nahles, la situazione è seria per Angela Merkel. Le prime analisi del voto dicono che il tentativo della cancellier­a di venire in soccorso della Cdu locale, impegnando­si in prima persona nella campagna, non è servito. Segno che il suo brand non funziona più, neppure in un Land con forte tradizione cristiano-democratic­a. E questo non chiude del tutto la questione se al congresso di Amburgo, in dicembre, Merkel sarà rieletta presidente o se farà un passo indietro in favore della sua protégé, Annegret Kramp-karrenbaue­r, attuale segretario generale. Già ieri sera, alcune voci di deputati di seconda fila si sono levate per chiedere «un rinnovamen­to» della Cdu, che ha bisogno di «contenuti, percorso chiaro e nuove persone».

Quasi irrisolvib­ile il «che fare?» di Andrea Nahles. «Lo stato del governo è inaccettab­ile», ha detto la leader Spd, che ha legato il declino del suo partito alle «continue crisi interne» della Grosse Koalition. Nahles ha annunciato che proporrà alla Cdu una road map «chiara e vincolante» fino al prossimo autunno, quando è già in programma una verifica. «Vedremo allora se noi in questo governo siamo al posto giusto». E’ un piano ottimista, un anno è lungo e il tempo non è dalla parte della Spd, che d’altra parte allo stato attuale non avrebbe né i programmi, né i leader, né i soldi per affrontare nuove elezioni.

Partiti in crescita Dopo la Baviera, nuova avanzata dei Verdi In forte progressio­ne l’estrema destra di Afd

La tappa di dicembre Al congresso Cdu non è del tutto escluso che la Cancellier­a possa fare un passo indietro

 ??  ?? Arretramen­to Il cristianod­emocratico Volker Bouffier, primo ministro uscente dell’assia (Reuters/kai Pfaffenbac­h)
Arretramen­to Il cristianod­emocratico Volker Bouffier, primo ministro uscente dell’assia (Reuters/kai Pfaffenbac­h)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy