«L’assegno intero? Solo a chi non ha entrate ed è in affitto»
Tridico: da marzo le richieste, oggi i controlli sono più facili
ROMA Professor Tridico, a che punto siete con la messa a punto di reddito e pensione di cittadinanza?
«Molto presto uscirà il testo finale, per partire da aprile con l’erogazione», risponde Pasquale Tridico, docente di Economia del lavoro all’università Roma Tre e consigliere del vicepremier Luigi Di Maio.
Le misure entreranno in legge di Bilancio o arriveranno con emendamenti o con un ddl collegato?
«Forse con un collegato, ma non escludo che entrino nella legge di Bilancio».
Chi vuole il reddito dovrà presentare domanda o sarà l’amministrazione a individuare gli aventi diritto?
«Sarà necessaria la domanda, anche se a regime, con l’isee precompilato, per i possibili beneficiari ci sarà un meccanismo quasi automatico di conoscenza del diritto al beneficio e della possibilità di fare domanda».
Da quando si potrà presentare domanda?
«Ritengo dal prossimo primo marzo».
I controlli saranno a campione o su tutti i beneficiari?
«Si possono controllare tutti. Stiamo parlando di 5 milioni di potenziali beneficiari. Non sono numeri impossibili. Il sistema di controllo di redditi e patrimoni consentito oggi dalla tecnologia e dalla condivisione dei dati tra Agenzie delle Entrate, Inps, ministero del Lavoro, lascia poco spazio ai furbi».
Il requisito sarà l’isee, l’indicatore delle situazione economica familiare?
«Sì, l’isee della famiglia non deve superare 9.360 euro. Ma si terrà conto della numerosità del nucleo. Faccio un esempio: se ho reddito di 15 mila euro e ho tre figli a carico, essi abbattono il mio reddito e l’isee sarà sotto i 9.360 euro richiesti. Ma vorrei sottolineare che il reddito non sarà un mero sussidio. Esso è condizionato ad un Patto di servizio per il reinserimento nel mercato del lavoro, la ricerca attiva e documentata di lavoro, la frequenza a corsi di formazione e la disponibilità a lavori utili alla comunità. In questo contesto gli abusi sono difficili, se non impossibili».
Il sostegno La misura prevede 500 euro più altri 280 euro per il pagamento dell’affitto
Nei 9 miliardi per il 2019 c’è anche il miliardo per potenziare i centri per l’impiego. Riuscirete a dare 780 euro a tutti da Nord a Sud?
«La misura sarà uniforme su tutto il territorio. Tuttavia vorrei chiarire una questione: la misura piena, cioè 780 euro al mese, è per un individuo che paga un affitto e ha Isee zero. Se è già proprietario di casa, l’importo si riduce. C’è in sostanza un “housing support” sul modello che c’è in altri Paesi d’europa. E quindi non è vero come dicono alcuni che il nostro reddito di cittadinanza sarebbe più generoso. In Francia, ad esempio, il “Revenu minimum d’insertion” è di circa 512 euro, a cui si aggiunge un “housing support” e un sostegno alla mobilità, cosicché la misura complessiva può superare i mille euro. Così in Germania, dove al “sozialhilfe” di circa 404 eur0 si può aggiungere una indennità per l’alloggio (“wohngeld”) e di sostegno ai trasporti, per circa mille euro complessivi. Da noi, invece, si sta ragionando su una misura fino a 500 euro più 280 per l’affitto. In questa ipotesi, chi vive nella casa di proprietà prenderebbe al massimo intorno a 500 euro. Inoltre, il reddito di cittadinanza sarà spalmato in modo abbastanza omogeneo sul territorio: il 46.5% dei possibili beneficiari si trova al Centro-nord. E si stima che il 20% di tutti i potenziali beneficiari ha la casa di proprietà, e la quota maggiore è concentrata nel Sud».
Quanti saranno i beneficiari?
«I poveri assoluti, circa 5 milioni, secondo l’istat. Con effetti positivi sull’economia perché i beneficiari hanno una propensione al consumo molto alta, direi totale».
Verranno coinvolte anche le agenzie private di lavoro?
«Il fulcro del reddito di cittadinanza sono i Cpi, Centri per l’impiego. Sono loro che gestiranno questa misura».
Quante assunzioni servono nei Cpi che oggi impiegano 8 mila persone?
«Altre 8-10 mila».
Gli avversari del reddito di cittadinanza sostengono che garantire 780 euro al mese potrebbe scoraggiare la ricerca di un lavoro?
«Tendo ad escluderlo. Il beneficiario deve infatti accettare la formazione al lavoro, che deve essere vera, effettiva, documentabile. Inoltre, dovrà essere disponibile a lavori utili
alla collettività e perderà il reddito se rifiuta tre proposte di lavoro. Il sistema quindi rende impossibile il lavoro nero e incoraggia invece al ricerca attiva del lavoro».
Tre proposte entro 50 chilometri dalla residenza?
«Per la seconda e la terza si può estendere, entro certi limiti, la distanza, ferma restando la congruità professionale dell’offerta».
L’isee precompilato Con l’isee precompilato sarà quasi automatico individuare chi ha diritto al reddito di cittadinanza