Corriere della Sera

«L’assegno intero? Solo a chi non ha entrate ed è in affitto»

Tridico: da marzo le richieste, oggi i controlli sono più facili

- di Enrico Marro

ROMA Professor Tridico, a che punto siete con la messa a punto di reddito e pensione di cittadinan­za?

«Molto presto uscirà il testo finale, per partire da aprile con l’erogazione», risponde Pasquale Tridico, docente di Economia del lavoro all’università Roma Tre e consiglier­e del vicepremie­r Luigi Di Maio.

Le misure entreranno in legge di Bilancio o arriverann­o con emendament­i o con un ddl collegato?

«Forse con un collegato, ma non escludo che entrino nella legge di Bilancio».

Chi vuole il reddito dovrà presentare domanda o sarà l’amministra­zione a individuar­e gli aventi diritto?

«Sarà necessaria la domanda, anche se a regime, con l’isee precompila­to, per i possibili beneficiar­i ci sarà un meccanismo quasi automatico di conoscenza del diritto al beneficio e della possibilit­à di fare domanda».

Da quando si potrà presentare domanda?

«Ritengo dal prossimo primo marzo».

I controlli saranno a campione o su tutti i beneficiar­i?

«Si possono controllar­e tutti. Stiamo parlando di 5 milioni di potenziali beneficiar­i. Non sono numeri impossibil­i. Il sistema di controllo di redditi e patrimoni consentito oggi dalla tecnologia e dalla condivisio­ne dei dati tra Agenzie delle Entrate, Inps, ministero del Lavoro, lascia poco spazio ai furbi».

Il requisito sarà l’isee, l’indicatore delle situazione economica familiare?

«Sì, l’isee della famiglia non deve superare 9.360 euro. Ma si terrà conto della numerosità del nucleo. Faccio un esempio: se ho reddito di 15 mila euro e ho tre figli a carico, essi abbattono il mio reddito e l’isee sarà sotto i 9.360 euro richiesti. Ma vorrei sottolinea­re che il reddito non sarà un mero sussidio. Esso è condiziona­to ad un Patto di servizio per il reinserime­nto nel mercato del lavoro, la ricerca attiva e documentat­a di lavoro, la frequenza a corsi di formazione e la disponibil­ità a lavori utili alla comunità. In questo contesto gli abusi sono difficili, se non impossibil­i».

Il sostegno La misura prevede 500 euro più altri 280 euro per il pagamento dell’affitto

Nei 9 miliardi per il 2019 c’è anche il miliardo per potenziare i centri per l’impiego. Riuscirete a dare 780 euro a tutti da Nord a Sud?

«La misura sarà uniforme su tutto il territorio. Tuttavia vorrei chiarire una questione: la misura piena, cioè 780 euro al mese, è per un individuo che paga un affitto e ha Isee zero. Se è già proprietar­io di casa, l’importo si riduce. C’è in sostanza un “housing support” sul modello che c’è in altri Paesi d’europa. E quindi non è vero come dicono alcuni che il nostro reddito di cittadinan­za sarebbe più generoso. In Francia, ad esempio, il “Revenu minimum d’insertion” è di circa 512 euro, a cui si aggiunge un “housing support” e un sostegno alla mobilità, cosicché la misura complessiv­a può superare i mille euro. Così in Germania, dove al “sozialhilf­e” di circa 404 eur0 si può aggiungere una indennità per l’alloggio (“wohngeld”) e di sostegno ai trasporti, per circa mille euro complessiv­i. Da noi, invece, si sta ragionando su una misura fino a 500 euro più 280 per l’affitto. In questa ipotesi, chi vive nella casa di proprietà prenderebb­e al massimo intorno a 500 euro. Inoltre, il reddito di cittadinan­za sarà spalmato in modo abbastanza omogeneo sul territorio: il 46.5% dei possibili beneficiar­i si trova al Centro-nord. E si stima che il 20% di tutti i potenziali beneficiar­i ha la casa di proprietà, e la quota maggiore è concentrat­a nel Sud».

Quanti saranno i beneficiar­i?

«I poveri assoluti, circa 5 milioni, secondo l’istat. Con effetti positivi sull’economia perché i beneficiar­i hanno una propension­e al consumo molto alta, direi totale».

Verranno coinvolte anche le agenzie private di lavoro?

«Il fulcro del reddito di cittadinan­za sono i Cpi, Centri per l’impiego. Sono loro che gestiranno questa misura».

Quante assunzioni servono nei Cpi che oggi impiegano 8 mila persone?

«Altre 8-10 mila».

Gli avversari del reddito di cittadinan­za sostengono che garantire 780 euro al mese potrebbe scoraggiar­e la ricerca di un lavoro?

«Tendo ad escluderlo. Il beneficiar­io deve infatti accettare la formazione al lavoro, che deve essere vera, effettiva, documentab­ile. Inoltre, dovrà essere disponibil­e a lavori utili

alla collettivi­tà e perderà il reddito se rifiuta tre proposte di lavoro. Il sistema quindi rende impossibil­e il lavoro nero e incoraggia invece al ricerca attiva del lavoro».

Tre proposte entro 50 chilometri dalla residenza?

«Per la seconda e la terza si può estendere, entro certi limiti, la distanza, ferma restando la congruità profession­ale dell’offerta».

L’isee precompila­to Con l’isee precompila­to sarà quasi automatico individuar­e chi ha diritto al reddito di cittadinan­za

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 ??  ?? Lavoro Pasquale Tridico, 43 anni, economista, è docente di Economia del lavoro e Politica economica all’università Roma Tre. Vicino al M5S, è il principale consulente del vicepremie­r Luigi Di Maio sulle tematiche legate alle politiche per il lavoro
Lavoro Pasquale Tridico, 43 anni, economista, è docente di Economia del lavoro e Politica economica all’università Roma Tre. Vicino al M5S, è il principale consulente del vicepremie­r Luigi Di Maio sulle tematiche legate alle politiche per il lavoro

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