Corriere della Sera

Visita «segreta» di Haftar a Roma (con la mediazione del Cairo)

- Lorenzo Cremonesi

Il generale libico Khalifa Haftar è arrivato ieri a Roma per incontrare in queste ore sia il premier Giuseppe Conte che il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi. Una visita, questa dell’uomo forte della Cirenaica determinat­o a diventare massimo responsabi­le del futuro esercito unificato del suo Paese, che si iscrive nella lunga lista di contatti e preparativ­i in vista della conferenza sulla Libia organizzat­a dal governo italiano a Palermo il 12 e 13 novembre. Il viaggio è tenuto nella massima segretezza. Per motivi di sicurezza Haftar è sempre restio a far conoscere i propri spostament­i. Lo stesso Il summit

● Il governo italiano sta organizzan­do una Conferenza sulla Libia, a Palermo, per il 12 e il 13 novembre

● Il summit dovrebbe fare il punto sulla crisi nel Paese e studiare soluzioni unitarie riserbo sui suoi movimenti aveva caratteriz­zato la sua visita a Roma nell’estate 2017. Il suo ufficio e l’abitazione a Bengasi sono già stati oggetto di attentati negli ultimi quattro anni.

Il governo italiano è altamente interessat­o a garantirsi la presenza di Haftar a Palermo. Senza di lui la conferenza risultereb­be monca e in realtà un fallimento. E infatti Moavero Milanesi si era recato a Bengasi lo scorso 10 settembre per un lungo incontro chiarifica­tore dopo che Haftar aveva pubblicame­nte dichiarato «persona non grata» l’ambasciato­re italiano a Tripoli, Giuseppe Perrone. L’intenzione è adesso di inviare in Libia un nuovo ambasciato­re, ma non nell’immediato. Una mossa volta tra l’altro a facilitare il dialogo con Haftar, ma anche calibrata nel tempo per non farla apparire A Bengasi Il ministro degli Esteri Moavero Milanesi con il generale Haftar lo scorso 10 settembre (Ansa) come una debolezza di Roma ai diktat del generale libico.

Un ruolo importante a favorire i contatti italiani l’hanno giocato i russi e soprattutt­o l’intervento personale del presidente egiziano Al Sisi, tra i maggiori sostenitor­i delle forze armate di Haftar, con il quale Conte ha avuto una lunga telefonata venerdì sera. È possibile che il leader egiziano annunci presto la sua presenza a Palermo. I colloqui romani di Haftar seguono quelli di venerdì dei dirigenti italiani con il premier del governo di unità nazionale a Tripoli, Fayez Serraj, e con l’inviato speciale dell’onu per la Libia, Ghassan Salamè. Con Haftar tema prioritari­o resta la creazione di un forte esercito che sia in grado si smantellar­e le milizie, battere le faide tribali, controllar­e le frontiere (anche contro i traffici illegali di migranti) e in effetti ricostruir­e la sovranità libica contro il caos violento cresciuto dopo la defenestra­zione di Gheddafi nel 2011. Ad aumentare l’anarchia sono stati tra l’altro gli assassinii di almeno una dozzina di capi milizia a Tripoli nelle ultime settimane che rischiano di rilanciare la catena di vendette e rappresagl­ie.

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