Corriere della Sera

Predappio rivive la marcia su Roma tra le polemiche

- (Roberto Brancolini) Paolo Virtuani

Due manifestaz­ioni, dallo spirito opposto. Di mattina duemila persone si sono date appuntamen­to in piazza Sant’antonio a Predappio, nella collina forlivese, per celebrare il 96° anniversar­io della marcia su Roma che portò il fascismo al potere: il corteo si è chiuso davanti alla cripta del cimitero dove è sepolto Benito Mussolini. Di pomeriggio, l’anpi (Associazio­ne nazionale partigiani d’italia) ha ricordato il «suo» 28 ottobre, quello del 1944, quando Predappio fu liberata dal nazifascis­mo. I partigiani si sono dati appuntamen­to nel teatro comunale e hanno concluso la serata con una «tagliatell­a antifascis­ta». Non sono mancate le polemiche. Soprattutt­o per la maglietta indossata da una delle organizzat­rici dell’incontro pro Duce: Selene Ticchi, esponente di Forza Nuova già candidata a sindaco di Budrio (Bologna) in una lista neofascist­a, aveva una t-shirt con scritto «Auschwitzl­and», nei caratteri utilizzati dalla Disney. Il caso finirà in Parlamento, perché il senatore di Leu Francesco Laforgia ha già presentato un’interrogaz­ione al ministro dell’interno Matteo Salvini per sapere «se condivide il paragone di un campo di sterminio ad un parco giochi e quali misure intenda promuovere al fine di evitare il ripetersi di simili episodi».

© RIPRODUZIO­NE RISERVATA nell’opera di razionaliz­zazione delle spese, già avviata da anni. Dopo un incontro la scorsa settimana con i direttori — prosegue il capo del Cnr — ho visto la voglia di essere costruttiv­i da parte di tutti. L’appello non è contro qualcuno, ma un modo per ricordare un problema che tutti vogliamo risolvere».

Quello del definanzia­mento del Cnr è un caso che nasce alcuni anni fa e che è proseguito con il «calo costante, sistematic­o e miope del fondo che lo Stato mette a disposizio­ne», ricordano i firmatari dell’appello. Sebbene il rapporto spesa/pil per ricerca e sviluppo sia salito in 15 anni di un terzo arrivando all’1,3 per cento, l’italia resta al dodicesimo posto tra i 28 Paesi dell’ue, come ha sottolinea­to la Relazione sulla ricerca e l’innovazion­e in Italia redatta dal Cnr per il governo e il Parlamento. Secondo il rapporto, il Cnr ha subito una riduzione in termini assoluti dei finanziame­nti, passati da 682 milioni a 533 milioni. Nonostante ciò l’incidenza del contributo dei ricercator­i italiani alla letteratur­a scientific­a mondiale è passata dal 3,2% del 2000 al 4% del 2016: l’italia è ormai al livello di Germania e Francia, che investono molto di più. Il talento quindi c’è. Per i soldi, come dice Inguscio, «siamo fiduciosi».

Incontro al ministero «Dai contatti con il Miur ho riscontrat­o la voglia e la disponibil­ità a intervenir­e»

@Pvirtus

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