Il caffè stellato fatto «ad hoc» per ogni chef
Immaginate di andare in un buon ristorante, di fare un’esperienza gastronomica memorabile e di concludere il pasto con un caffè non all’altezza. Che peccato sarebbe. A ben riflettere anche il caffè fa parte del percorso di una cena, ecco perché sono sempre più numerosi gli chef che pensano a una miscela ad hoc, che risponda alle proprie esigenze, ai propri gusti e alla propria filosofia. Per far fronte a questo bisogno illy ha ideato un personal blender, ossia una macchina brevettata in grado di combinare 9 qualità di pura arabica, di 9 origini diverse, così che ogni cuoco possa creare un suo blend unico e personale. Ieri a raccontare l’esperienza — e il filo conduttore che unisce illy ai suoi ambasciatori, cioè l’impegno per una filiera e una cucina sostenibili —sono stati Giovanna Gregori (a sinistra nella foto), direttore Corporate Reputation & Sustainability dell’azienda triestina, insieme alla chef calabrese Caterina Ceraudo (a destra nella foto), del ristorante stellato «Dattilo» a Strongoli, e al siciliano Pino Cuttaia del bistellato «La Madia» a Licata. Entrambi hanno un blend su misura. Quello della Ceraudo contiene le note della sua cucina: è rotondo con un pizzico di acidità. Quello di Cuttaia ha un gusto pieno e lungo come un cioccolatino.