La coppia Higuain-cutrone puntella la panca di Gattuso
Il Milan con i due attaccanti batte la Sampdoria, di Suso il gol decisivo
Fuori dall’inferno forse ancora no, perché l’impressione è che la luce si veda ma l’uscita non sia ancora vicinissima, ma una cosa è certa: il Milan è vivo. Aveva ragione Gattuso: i suoi non gli hanno voltato le spalle, come in molti avevano inevitabilmente iniziato a supporre dopo le due disgraziate sconfitte filate fra derby e Betis. A volte succede, è noto come i giocatori siano bravissimi a fiutare l’aria: Rino, nella serata senz’altro più complicata dei suoi undici mesi di reggenza rossonera, viene invece salvato insieme alla sua panca dai suoi che ne fanno tre a una Sampdoria meno entusiasmante del solito che fin qui però ne aveva presi solo quattro in nove uscite.
Vero che il Milan ne ha subiti come al solito un paio, entrambi evitabilissimi, ma stavolta va bene uguale: col 3-2 festeggiato dai 47.347 di San Siro come un quarto di Champions, il Diavolo aggancia proprio la Samp in classifica e riprende a correre verso il bramato quarto posto, ora lontano 3 punti.
Già mercoledì il prossimo esame, altrettanto delicato, dal momento che arriva il Genoa per il recupero della prima: qualche certezza in più sulla risalita dall’inferno l’avremo lì. Di sicuro, da qui ad allora, ma forse anche dopo, terrà banco la questione del doppio centravanti. La trovata di piazzare Higuain e Cutrone uno accanto all’altro e fin dall’inizio è stata decisiva: i due si vedono, si sentono, si integrano, si assistono. E sebbene Gattuso a fine gara abbia sostenuto con convinzione che la vittoria non è stata conseguenza esclusiva del cambio di modulo, vale a dire il passaggio dal 4-3-3 al 4-4-2, la sensazione diffusa è che la strada giusta sia quella. La controindicazione semmai è un’altra: il centrocampo con due uomini anziché tre soffre di più e, siccome la fase difensiva già non eccelle come testimoniano le 15 partite filate con almeno un gol a carico, qualcosa andrà sistemato.
A deciderla è stato Suso con una magia delle sue, movimento a rientrare e sinistro mortale nell’angolino al 17’ della ripresa. Prima l’aveva aggiustata Higuain, dopo che la Samp aveva recuperato il gol iniziale di Cutrone e si era portata in vantaggio con un uno-due Saponara-quagliarella.
Milan nettamente meglio nella ripresa, quando Biglia e Kessie sono riusciti a liberarsi dalla gabbia che Giampaolo aveva loro costruito addosso con Praet, Ekdal e Linetty. Reparti più stretti, più ritmo, più grinta, ricerca immediata del recupero palla, maggiore risolutezza in attacco: Gattuso, che ha chiuso la serata in maniche di camicia e sudato come un facchino, aveva chiesto 23 leoni e (a tratti) li ha avuti. Il simbolo? Cutrone. E non solo per il gol e per l’assist al Pipita, ma per la formidabile forza trascinante. Servirà, come servirebbe un Caldara in più che invece starà fuori due mesi: problema al gemello mediale. Stagione maledetta, la sua.
Caldara k.o.
La stagione maledetta di Caldara: fuori altri due mesi per un problema muscolare