Corriere della Sera

Perez disperato chiama Conte

Il Barcellona vince 5-1 e chiude l’avventura dell’ex c.t. della Spagna Ronaldo & Cancelo l’incubo dei blancos e il sogno blaugrana

- Paolo Tomaselli

Il primo Clasico di Julen Lopetegui è anche l’ultimo. La sua avventura sulla panchina del Real Madrid finisce nel peggiore dei modi, sotto una montagna di gol. Cinque (a uno), davanti ai quasi 95 mila tifosi del Camp Nou. Messi è in tribuna, ma il Barcellona ha le armi per passare sopra ai rivali di sempre: il gioco, l’organizzaz­ione, la qualità dei singoli. Soprattutt­o quella del Pistolero Suarez, il miglior amico di Leo, che realizza una tripletta: dal dischetto, di testa e alla fine con uno scavetto beffardo.

Il Madrid è annientato. Per Florentino Perez, che ha lasciato partire Cristiano Ronaldo, il colpevole è uno e uno solo: Lopetegui. La manita con cui il Barça disintegra i Blancos certifica una decisione già presa. Il futuro è, o almeno dovrebbe essere, Antonio

Incubi, sogni e fregature. Dalle porte girevoli del mercato estivo, quello che è entrato nel posto sbagliato al momento sbagliato è sicurament­e l’allenatore del Real Madrid, Lopetegui. Il suo procurator­e, Jorge Mendes, è lo stesso di Cristiano Ronaldo e Joao Cancelo. Lo ha paracaduta­to a Madrid per il dopo Zidane, bruciandog­li il Mondiale con la Nazionale spagnola (senza ovviamente averlo previsto). Ma non gli aveva detto niente della volontà di CR7 di lasciare la Casa Blanca e andare Conte, l’asso nella manica del presidente per tirare fuori dai guai una squadra che ha perso tre partite di fila in Liga come non succedeva dal 2009 ed è precipitat­a sino al 9° posto, lontana 7 punti dal Barcellona, tornato primo e felice.

Conte, a differenza di quanto aveva fatto in estate, nei giorni scorsi ha dato segnali di apertura e anche se vuole ancora valutare il progetto e capire come sarebbe accolto dalla squadra, a Madrid sono sicuri che sia sul punto di sciogliere le riserve. Onda Cero parla addirittur­a di presentazi­one in giornata. E pazienza se il messaggio del capitano Sergio Ramos non è proprio un benvenuto («Il rispetto non si impone ma bisogna guadagnars­elo»). Conte non si spaventa per così poco. Certo il rischio è grande, alla Juve. È vero che la trattativa è nata quando i bianconeri hanno dato la stretta finale per lo stesso Cancelo e si è sviluppata rapidament­e. Ma ciò non toglie «che gli hanno rubato 50 gol!» come si è lamentato il padre di Lopetegui con una tv spagnola. Chi può dargli torto?

Non certo la Juve, che ha perso le ultime due finali di Champions contro Barcellona (2015) e Real Madrid (2017) e per la prima volta dopo tanti anni ha guardato il Clasico da una posizione di forza. Perché Julen Lopetegui abbraccia Marcelo, il Real è stato travolto dal Barcellona

Ronaldo adesso è bianconero e i gol che mancano ai blancos sono quelli che il portoghese sta segnando, per adesso solo in campionato (7 con 3 assist). E se i blaugrana vogliono Cancelo per farne il nuovo Dani Alves, come hanno riferito in settimana i media portoghesi e spagnoli, dovranno investire pesantemen­te: l’esterno portoghese ha 24 anni e la Juve lo ha pagato 40 milioni al Valencia, club da anni nell’orbita di Mendes.

La partita di sabato a Empoli ha confermato che Cris e Joao

SERIE A 10a

sono i due giocatori dei quali la Juve non può fare a meno. Il primo, che in campionato non ha saltato un minuto, perché con le sue giocate può risolvere anche la partita peggiore. Il gol che ha steso la squadra di Andreazzol­i, arrivato dopo il primo realizzato da CR7 su rigore, è stato un pezzo di bravura e un messaggio forte e chiaro, agli avversari e anche ai compagni: «Tutti per uno, uno per tutti», come ha scritto Cristiano, che si è inserito nella nuova realtà con intelligen­za e umiltà.

SERIE A

Joao Cancelo

24 anni, ex Valencia e Inter: esterno difensivo da 40 milioni (Getty Images)

Cancelo invece con la sua assenza al Castellani (per turnover, al suo posto De Sciglio) ha confermato che la squadra di Allegri non può più fare a meno dei suoi dribbling, del suo controllo di palla, delle sue discese sulla fascia: sulla destra (ma anche sulla sinistra se serve) il portoghese è diventato una delle fonti di gioco predilette. E anche l’attaccante che orbita a destra ne trae grande beneficio. Senza contare che nella fase difensiva Cancelo ha mostrato segnali di crescita. Del resto prima Spalletti e ora Allegri alla Juve sono buoni maestri. L’ultima volta che Max ha avuto un giocatore così — Dani Alves — è arrivato in finale di Champions. E adesso che ha l’erede del brasiliano, oltre a Cristiano, la Spagna comincia a sentirsi meno sicura.

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(Reuters) Sconsolati
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