Corriere della Sera

Inter niente scherzi è condannata a vincere La Lazio una trappola

Inzaghi prepara la vendetta per il k.o. del 20 maggio

- Guido De Carolis

MILANO Come spesso accade negli ultimi mesi, è un’altra settimana decisiva per l’inter, in campo e fuori. I nerazzurri, che stasera con un successo possono agganciare il Napoli al secondo posto, tornano all’olimpico, il luogo del delitto perfetto consumato il 20 maggio. La vittoria per 3-2 all’ultima giornata dello scorso campionato segnò l’aggancio in classifica alla Lazio e regalò ai nerazzurri il biglietto per la Champions, escludendo dall’europa più prestigios­a proprio la formazione di Simone Inzaghi. Luciano Spalletti portò a compimento la missione per cui era stato ingaggiato, compiendo un mezzo miracolo considerat­a l’esiguità della rosa di allora. A Inzaghi restarono applausi e un cesto di rimpianti. Non stupisce che in casa Lazio il tecnico parli di «rivincita» o più apertament­e di «vendetta, perché quella partita l’avevamo dominata per 75 minuti».

Deve stare attenta l’inter, non solo per l’allerta meteo che prevede abbondanti precipitaz­ioni su Roma e potrebbe costringer­e a un rinvio della partita, anche se il campo è protetto dai teloni. La sconfitta di Barcellona, la prima dopo un filotto di sette vittorie, a sentir Spalletti non ha lasciato strascichi, «la squadra ha già reagito, l’ho capito». All’olimpico però l’inter deve riaccender­si, perché nella settimana dell’investitur­a a nuovo presidente, Steven Zhang è stato chiaro su un punto: «Le distanze dalla Juventus vanno ridotte il prima possibile». Per farlo è in arrivo l’ex ad dei bianconeri Beppe Marotta che in settimana si libererà dal contratto con i campioni d’italia, accettando una riduzione sulla buonuscita, e poi nel giro di qualche settimana si accaserà all’inter. Poco dopo la definizion­e della cessione del 30 per cento di Thohir a Suning (non c’è accordo sulla cifra) ci sarà un rimpasto in cda e l’ingresso di Marotta, voluto da Zhang e benedetto dall’ex presidente Massimo Moratti. Inevitabil­e qualche cambiament­o interno, nessuna rivoluzion­e repentina ma gli assestamen­ti si vedranno.

Luciano Spalletti nel mentre deve continuare la sua corsa in campionato e confermare il posto in Champions. «A fine anno saremo soddisfatt­i se ci piazzeremo di nuovo tra le prime quattro, rimanere in Champions è come la vittoria di un titolo, di un trofeo». L’ultimo successo nerazzurro è la Coppa del Mondo per club nel dicembre del 2010, poi molti dolori e poche gioie. Gli Zhang, papà Jindong e il figlio Steven, sono affamati di vittorie e determinat­i a portare a casa un trofeo il prima possibile, dopo aver investito quasi 500 milioni.

Inzaghi prova a mettere pressione e parla di «Inter costruita per vincere lo scudetto». Un’esagerazio­ne, perché la distanza tecnica dalla Juventus rimane importante. Spalletti però è condannato a vincere, anche senza Radja Nainggolan, punto di riferiment­o e pedina fondamenta­le nello scacchiere del tecnico che all’olimpico riproporrà gli ex Keita e soprattutt­o De Vrij: l’olandese cinque mesi fa, con la maglia della Lazio, causò il rigore che stappò la rimonta dell’inter. «Lo rifarei giocare», ribatte Inzaghi. Spalletti si augura che sia ancora decisivo, sempre per lui.

Spalletti A fine anno saremo soddisfatt­i se ci piazzeremo tra le prime quattro. Restare in Champions è come la vittoria di un titolo

Inzaghi Se con l’inter è una vendetta sportiva? È normale che ci sia attenzione dopo l’anno scorso. De Vrij lo rifarei giocare

 ??  ?? Decisivo Vecino segna il gol del 3-2 contro la Lazio lo scorso 20 maggio: una rete che spalancò le porte della Champions all’inter (Ansa)
Decisivo Vecino segna il gol del 3-2 contro la Lazio lo scorso 20 maggio: una rete che spalancò le porte della Champions all’inter (Ansa)
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