Triumph accende Eicma con due nuove Scrambler che arrivano dagli anni ‘60
Giovedì apre il Salone diventato il più importante del mondo
LONDRA «Able to scramble». Che in pratica vuol dire — per estensione — capace di andare dappertutto. È così che Miles Perkins, head of brand management di Triumph, ha definito la nuova Scrambler 1200, presentata in anteprima a Londra alla stampa internazionale alla vigilia di Eicma, la manifestazione più importante nel mondo delle due ruote a motore, che aprirà i battenti a Milano il 6 novembre. Una moto, due anime — e due versioni —, una incline ai lunghi viaggi e alla guida su strada, l’altra più adatta agli sterrati e all’off-road in generale.
Motore bicilindrico parallelo da 1,2 litri, 90 cavalli a 7.400 giri e soprattutto 110 Nm di coppia massima a meno di 4.000, la nuova Scrambler 1200 è una moto matura e concreta, dalle misure che non intimoriscono (serbatoio stretto e peso a secco che parte da 205 chili aiutano a compensare la sella relativamente alta da terra), dalle finiture di alto livello — tanto alluminio spazzolato al posto della plastica, verniciature brillanti — e dall’aspetto decisamente affascinante. Ma soprattutto è un mezzo che, al di là del look vintage pensato per chi ama farsi notare, avrà una destinazione d’uso e un target ben più ampi di quelli a cui ci avevano abituato le versioni precedenti. Perché per equipaggiamento, elettronica, prestazioni, sofisticatezza della ciclistica e poliedricità intrinseca, l’inedita all-terrain inglese può fare la parte della maxienduro vera, ben al di là delle esigenze dell’utente medio del segmento, più attento all’estetica che al potenziale «turistico».
Due versioni, una denominata XC già molto ben accessoriata con cinque riding mode, controllo di trazione e Abs configurabili, forcella rovesciata e ammortizzatori Ohlins regolabili, cerchi a raggi tubeless che calzano Pirelli Scorpion Rally, freni Brembo con doppia pinza anteriore monoblocco M50, strumentazione con schermo TFT a colori, manopole riscaldate e cruise control. Questa è destinata a un utilizzo prevalente su asfalto, ma se la caverà molto bene anche in fuoristrada grazie alla ruota anteriore da 21”. Particolare condiviso con la versione XE (dove E sta per Extreme) che può contare su sospensioni dall’escursione ancora più ampia (25 cm), un riding mode aggiuntivo chiamato «off-road pro» e la piattaforma inerziale, che permette ad Abs e controllo di trazione di funzionare anche in curva quasi come un controllo di stabilità dinamico. E per i più moderni, oltre al sistema di navigazione con indicazioni «curva per curva» marchiato Google Maps, c’è la possibilità di controllare una Gopro senza fili mentre si guida grazie al joystick sul manubrio.
Altro che moto classica!