Corriere della Sera

Fontana: quest’opera è fondamenta­le Noi così diversi da loro

- di Giampiero Rossi

MILANO La Tav «è fondamenta­le». Il Movimento Cinque Stelle in maggioranz­a no, perché è meglio «governare con chi condivide le mie visioni». Il presidente della Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana, non usa toni forti ma ha le idee chiare. Sia sulla questione delle grandi opere, sia a proposito delle partnershi­p politiche.

Presidente, cosa pensa della scelta dei grillini torinesi di schierare la città contro la realizzazi­one della linea ferroviari­a ad alta velocità verso la Francia?

«Non entro in questioni che non riguardano la mia Regione, dico solo che secondo me per Torino questa poteva essere un’occasione per riavvicina­rsi al sistema economico di cui faceva parte ai tempi del triangolo industrial­e e dal quale negli anni si è piuttosto allontanat­a».

Gli imprendito­ri piemontesi sono insorti, ma la Tav interessa anche l’economia lombarda?

«Moltissimo. Per noi si tratta di un’opera fondamenta­le per rientrare in Europa attraverso un asse commercial­e importante. Altrimenti le merci viaggerann­o un po’ più a nord e noi restiamo tagliati fuori. Noi sentiamo molto questa richiesta da parte del mondo economico lombardo. E la domanda di infrastrut­ture riguarda anche l’autostrada Pedemontan­a e il trasporto dei pendolari, cioè dei lavoratori».

Ma su questo la Lombardia non può certo vantare eccellenze…

«È vero, per uscire dalla situazione drammatica che abbiamo trovato occorre tempo. Ma entro fine anno presentere­mo un nuovo piano per uscire dall’emergenza».

Tornando alle infrastrut­ture, ma perché la Tav e la Pedemontan­a sarebbero così importanti?

«Perché il punto è sempre lo stesso: le merci e le persone devono poter circolare alla stessa velocità con cui viaggiano nel resto dell’europa che conta. E una nuova importante via di comunicazi­one come la Pedemontan­a, tra l’altro, ridurrà l’effetto Milanocent­rico e alleggerir­à il traffico sulle tangenzial­i».

Il M5S lombardo contesta anche quest’opera.

«Eh sì, sono proprio visioni politiche diverse. Io sono convinto che investire sui territori sia indispensa­bile per tornare a crescere e per non implodere, perché in fin dei conti è sempre l’economia che traina la crescita, non bastano gli aiuti statali. Quindi bisogna fare tutti gli investimen­ti necessari e non sprecare le occasioni che si presentano».

Una visione molto distante da quella dei grillini che sono contrari anche alle Olimpiadi.

«Ma il mondo va molto velocement­e in una direzione, se vogliamo rimanere agganciati a questo pezzo di mondo allora dobbiamo attrezzarc­i con le infrastrut­ture che ce lo consentono altrimenti...». Altrimenti? «Bisognereb­be metterci tutti d’accordo nel dire che lo sviluppo non ci interessa e che preferiamo restare fermi o tornare indietro».

Insomma, lei è contento di avere una maggioranz­a «classica» di centrodest­ra e non invidia ai suoi compagni di partito impegnati nel governo nazionale la partnershi­p con il M5S?

«Diciamo che sono molto contento della mia attuale coalizione, dove posso confrontar­mi con componenti politiche che condividon­o la mia visione».

Sono contento della coalizione che mi sostiene in Lombardia Mi posso confrontar­e con parti politiche che condividon­o la mia visione

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Governator­e Attilio Fontana, 66 anni, della Lega, guida la Regione Lombardia dal marzo scorso

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