Corriere della Sera

La frenata che complica il lavoro di Tria

- Mario Sensini

Gli ultimi incontri si sono tenuti ieri per definire composizio­ne e compiti della nuova cabina di regia sugli investimen­ti, con il titolare delle Infrastrut­ture, Danilo Toninelli, che reclama un ruolo importante. E a due settimane dall’approvazio­ne formale da parte del governo, la Legge di Bilancio 2019 arriverà oggi alla Camera. Senza modifiche, nonostante l’insistenza di Bruxelles per cambiarne l’impostazio­ne e il peggiorame­nto dell’economia.

La frenata certificat­a ieri dall’istat complica il lavoro del governo e del ministro dell’economia, Giovanni Tria, incaricato di far quadrare conti difficili, ma non lo costringe per ora a cambiare i piani. La flessione della crescita «è una ragione in più per confermare il carattere espansivo della manovra» spiegano i collaborat­ori del ministro, che ieri è volato Berlino per parlare con il collega tedesco Olaf Scholz in vista dell’eurogruppo della prossima settimana, che potrebbe confermare le censure della Commission­e. Anche se il governo risponderà solo in seguito alla nuova lettera inviata ieri dalla Ue per chiedere lumi sul debito.

Il governo resta convinto della scelta fatta, ma nello stesso tempo la stasi del prodotto interno lordo rende più complicato realizzare il programma per il 2019 restando entro un disavanzo del 2,4% che per Tria e Conte è «un tetto massimo».

Per evitare di sforarlo il programma sarà attuato con gradualità e la massima attenzione all’andamento della spesa. Il reddito di cittadinan­za, ad esempio, molto difficilme­nte partirà prima di aprile (e altrettant­o difficilme­nte dopo, perché a maggio si vota), ma anche la spesa per gli investimen­ti gestita dalla Cabina di regia (5 miliardi in due anni) sebbene accelerata, non sarà immediata.

Per il resto ci si affida ai meccanismi “automatici” di freno alla spesa promessi alla Ue, ammesso che bastino a Bruxelles per evitare la bocciatura. La verifica della spesa potrebbe avere addirittur­a una cadenza mensile.

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