«Per la Francia il tunnel non è in discussione»
Il vicepresidente della regione Auvergne-rhône-alpes: Macron non si rimangia la parola
«Il tunnel di base della ”Lyon-turin” è scritto nero su bianco nella legge quadro sulla mobilità che verrà approvata dal Parlamento francese entro l’anno o all’inizio del 2019. La Francia vuole andare avanti, il presidente Emmanuel Macron non ha alcuna intenzione di rimangiarsi la parola data e più volte ribadita anche in sede di accordi internazionali», dice Etienne Blanc, 64 anni, vicepresidente di destra (Les Républicains) della regione Auvergne-rhônepriorità. Alpes, che ha la delega a seguire e sostenere i lavori della Tav.
Il ministro italiano Toninelli si dice fiducioso in un accordo con Parigi per rinunciare all’opera, e cita il mancato stanziamento di risorse da parte della Francia per finanziare il percorso dalla galleria a Lione.
«Ma una cosa è il tunnel di base, un’altra sono le vie di accesso, sono questioni che non si possono confondere. Il punto è il tunnel, questo significa fare o non fare la Tav. E la Francia considera il tunnel sotto le Alpi una Poi ci sono le vie di accesso, per esempio tra Lione e Saint-martin-la-porte».
Sulle vie di accesso qual è la vostra posizione?
«La Francia ha chiesto di scaglionarle nel tempo e di fare alcune modifiche tecniche, ma questo non significa in alcun modo avere esitazioni sul fondo della questione. Per Macron e per i deputati della Regione la Lyon-turin è un fatto acquisito, si può rivedere qualche aspetto tecnico ma il tunnel non è in discussione».
Cosa prevede la legge francese sulla mobilità?
«È scritto chiaramente che si va avanti con il tunnel. Non è solo una questione franco-italiana, la Tav metterà in collegamento la Spagna con l’europa dell’est».
L’europa potrebbe aumentare i finanziamenti?
«Perché no, potremo semmai metterci d’accordo per chiedere un sostegno ulteriore. Ma non dimentichiamo che la Ue paga già la maggior parte dell’opera: il 40%, accanto al 35% dell’italia e il 25% della Francia».
Da parte francese come vengono giudicati i ripensamenti italiani?
«Si nota una discordanza tra M5S contrari e la Lega che invece è favorevole alla Tav. Al di là delle decisioni di Torino, guardiamo a quello che deciderà il governo».
Come giudica la lotta degli oppositori locali sul versante francese?
«Mi pare che tra gli ambientalisti sia in corso una riflessione, perché l’aumento dei Tir nelle valli della Maurienne e dell’arc pone problemi importanti».
Insomma nessuna marcia indietro francese?
«No, perché il tunnel è troppo importante per la Francia, l’italia e tutta l’europa. Senza contare che bisognerebbe ridare indietro un sacco di soldi».