Corriere della Sera

«Per la Francia il tunnel non è in discussion­e»

Il vicepresid­ente della regione Auvergne-rhône-alpes: Macron non si rimangia la parola

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Stefano Montefiori

«Il tunnel di base della ”Lyon-turin” è scritto nero su bianco nella legge quadro sulla mobilità che verrà approvata dal Parlamento francese entro l’anno o all’inizio del 2019. La Francia vuole andare avanti, il presidente Emmanuel Macron non ha alcuna intenzione di rimangiars­i la parola data e più volte ribadita anche in sede di accordi internazio­nali», dice Etienne Blanc, 64 anni, vicepresid­ente di destra (Les Républicai­ns) della regione Auvergne-rhôneprior­ità. Alpes, che ha la delega a seguire e sostenere i lavori della Tav.

Il ministro italiano Toninelli si dice fiducioso in un accordo con Parigi per rinunciare all’opera, e cita il mancato stanziamen­to di risorse da parte della Francia per finanziare il percorso dalla galleria a Lione.

«Ma una cosa è il tunnel di base, un’altra sono le vie di accesso, sono questioni che non si possono confondere. Il punto è il tunnel, questo significa fare o non fare la Tav. E la Francia considera il tunnel sotto le Alpi una Poi ci sono le vie di accesso, per esempio tra Lione e Saint-martin-la-porte».

Sulle vie di accesso qual è la vostra posizione?

«La Francia ha chiesto di scaglionar­le nel tempo e di fare alcune modifiche tecniche, ma questo non significa in alcun modo avere esitazioni sul fondo della questione. Per Macron e per i deputati della Regione la Lyon-turin è un fatto acquisito, si può rivedere qualche aspetto tecnico ma il tunnel non è in discussion­e».

Cosa prevede la legge francese sulla mobilità?

«È scritto chiarament­e che si va avanti con il tunnel. Non è solo una questione franco-italiana, la Tav metterà in collegamen­to la Spagna con l’europa dell’est».

L’europa potrebbe aumentare i finanziame­nti?

«Perché no, potremo semmai metterci d’accordo per chiedere un sostegno ulteriore. Ma non dimentichi­amo che la Ue paga già la maggior parte dell’opera: il 40%, accanto al 35% dell’italia e il 25% della Francia».

Da parte francese come vengono giudicati i ripensamen­ti italiani?

«Si nota una discordanz­a tra M5S contrari e la Lega che invece è favorevole alla Tav. Al di là delle decisioni di Torino, guardiamo a quello che deciderà il governo».

Come giudica la lotta degli oppositori locali sul versante francese?

«Mi pare che tra gli ambientali­sti sia in corso una riflession­e, perché l’aumento dei Tir nelle valli della Maurienne e dell’arc pone problemi importanti».

Insomma nessuna marcia indietro francese?

«No, perché il tunnel è troppo importante per la Francia, l’italia e tutta l’europa. Senza contare che bisognereb­be ridare indietro un sacco di soldi».

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Chi è Etienne Blanc, 64 anni, è un esponente di Les Républicai­ns

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