Renzi senior e l’annuncio a pagamento: «Mi ritiro»
Ipiù sorpresi dall’auto pensionamento di Tiziano Renzi sono stati i suoi concittadini, gli abitati di Rignano sull’arno. Perché nel paese fiorentino il babbo dell’ex premier Matteo è sempre stato così super attivo e onnipresente da meritarsi da qualcuno il bonario appellativo di «prezzemolo». Se lo ricordano segretario del Pd locale, organizzatore della Festa dell’unità, consigliere comunale ma anche ispiratore dei famosi viaggi mariani a Medjugorje. Adesso però babbo Renzi, dopo l’ennesima archiviazione giudiziaria (sul caso Consip) ha deciso di uscire di scena a testa alta. E per farlo ha acquistato un’intera pagina (lo aveva già fatto una volta in passato) sul Quotidiano Nazionale per annunciare il ritiro dalla scena pubblica e lavorativa. Un gesto apprezzato anche dal figlio Matteo che interviene sui social: «Mio padre ha scritto una lettera pubblicata a pagamento. Lo ha fatto il giorno dopo la richiesta di archiviazione per Consip e dopo che il Tribunale ha condannato Marco Travaglio e il Fatto Quotidiano. Invito soprattutto chi ha insultato mio padre e la mia famiglia a leggere questa lettera. Da parte mia posso solo dire: Ti voglio bene, babbo». Nella lettera Tiziano Renzi scrive: «Mi arrendo, lascio ogni incarico, vado in pensione e tra un’udienza e l’altra farò il nonno». Poi spiega: «Può sembrare strano che decida di arrendermi proprio oggi (il giorno del proscioglimento ndr), ma c’è un perché. Dal 2014 la mia vita è cambiata. Ho conosciuto il dolore di chi viene accusato, sa di essere innocente, eppure è su tutte le prime pagine». Renzi senior ricorda di aver collezionato «archiviazioni delle indagini contro di me e condanne in sede civile per chi mi ha diffamato», ma per avere giustizia completa «serviranno ancora molti anni» e «purtroppo i tempi del business sono diversi dai tempi della giustizia». Infine un pensiero per il suo lavoro. «La mia azienda è stata accusata ingiustamente e ha perso clienti importanti perciò per garantire il posto di lavoro ai collaboratori ho deciso di farmi da parte e vendere la società. Me ne vado a testa alta, devo andarmene per rispetto a chi lavora con me».