Maturità da anti Juve
Spalletti non si sbilancia: «Per noi deve essere normale stare a certi livelli» Il 3-0 all’olimpico sulla Lazio dà forza ai nerazzurri Zhang: «La squadra ha dimostrato cuore e personalità»
La rivoluzione si è MILANO compiuta in silenzio, ma è stata totale. La sesta vittoria consecutiva in campionato, la quarta di fila in trasferta, è il timbro sul cambiamento dell’inter e sancisce una verità: il salto è riuscito, i nerazzurri sono diventati una grande squadra. «Con il successo sulla Lazio i nostri giocatori hanno dimostrato di avere cuore e personalità, e qual è la loro forza. Hanno confermato di poter gestire gli impegni in Champions e di poter poi vincere in campionato», è l’analisi di un raggiante Steven Zhang che ha bagnato l’esordio da presidente con il corposo 3-0 dell’olimpico.
Luciano Spalletti è l’architetto cui riconoscere i meriti per l’esplosione positiva di un gruppo capace ormai di gestire partite importanti su due fronti. Il campionato dell’inter è iniziato per davvero con la vittoria sul Tottenham: da lì otto successi in nove impe- gni, unico k.o. al Camp Nou. «Da partite come quella contro il Barcellona possiamo imparare per migliorare — ha proseguito Zhang —. Speriamo di andare avanti così fino al termine della stagione». L’auspicio rivela la voglia di scalare la classifica e dare la caccia alla Juventus.
Alla vigilia della stagione l’inter era l’accreditata antijuve, una nomea cancellata dal brutto avvio con le due sconfitte contro Sassuolo e Parma. Il secondo posto di oggi e l’aggancio al Napoli dicono che quel ruolo non era un’illusione. Spalletti non si esalta, ma i progressi li vede eccome. «Per l’inter deve essere normale stare a certi livelli. Più che l’anti-juve dob- biamo essere l’anti-noi, abbiamo le qualità per giocare bene, ma spesso ci distraiamo. Però è vero, siamo cresciuti in tutto, ma senza avere l’atteggiamento dei presuntuosi. È questo quello che vuole anche il presidente».
La classifica parla, il campo suona, perché a Roma l’inter è stata corale e ha dato spettacolo mostrando un gioco logico, compiuto, esaltante. Il tecnico l’ha cercato e trovato, riuscendo a armonizzare la difesa, la migliore della serie A con appena 6 reti incassate, portando a maturazione Icardi, da sempre goleador ma oggi centravanti completo, vincendo la scommessa di Brozovic, ormai imprescindibile, e gestendo la crescita di Vecino, mai così decisivo.
Spalletti non ha lasciato indietro nessuno, ha utilizzato tutta la rosa con l’unica eccezione di Ranocchia. Ha mostrato la capacità dell’inter di cambiare modulo, di saper gestire l’assenza di Nainggolan, di recuperare chi era rimasto indietro come Joao Mario, di trasformarsi in psicologo risparmiando a De Vrij l’impatto con i suoi avvelenati ex tifosi laziali.
In attesa di rinforzi in società, con l’arrivo di Beppe Marotta che in settimana dovrebbe chiudere con la Juve, è l’ex presidente Massimo Moratti (intervenuto a Teleradiostereo) a sottolineare la crescita. «Aspettavamo il gioco e sta arrivando. Stavolta credo che l’inter possa andare avanti per tutto il campionato e non solo per il girone d’andata». La strada è tracciata, il salto compiuto.
Zhang Giocatori in grado di gestire Champions e anche campionato