Il piano Real di Florentino: Mou dopo Solari
Conte aspetta la causa con il Chelsea il 9 novembre e poi si rimetterà in gioco
La squadra non lo ama e i giornalisti sono perplessi. Santiago Solari si è seduto sulla panchina più ambita e al tempo stesso pericolosa del calcio moderno. Il Madrid, per volere di Florentino Perez, riparte dall’ex ala dell’inter, figlio della Casa blanca, allenatore del Castilla, promosso ad interim. Per le prossime due settimane, secondo regolamento, ha la possibilità di convincere il depresso ambiente del Real a concedergli una chance.
Nel frattempo il presidente si guarderà intorno dopo il mancato accordo con Conte. Ma, paradossalmente, non è facile. Il Madrid oggi viene considerato una trappola più che un’opportunità. Secondo As anche Miki Laudrup, ex stella della Juve e dello stesso Real, avrebbe risposto picche, non convinto dalle cose che hanno indotto lo stesso Conte a frenare: il progetto, le prospettive, una squadra svuotata dopo tre Champions consecutive. In gioco resta un altro c.t., come lo era Lopetegui, lo spagnolo Roberto Martinez, tecnico del Belgio.
Ma il sogno di Florentino è un vecchio amore, mai dimenticato: José Mourinho. Difficile prenderlo adesso, ma a giugno l’operazione è possibile. Il rapporto tra Mou e il Manchester United è ai minimi termini e può concludersi da un momento all’altro, più probabilmente alla fine della stagione. In questo ballo frenetico di panchine ha un ruolo importante Conte, che il 9 novembre discuterà la causa da 11 milioni di euro con il Chelsea. Solo dopo l’ex juventino si sentirà veramente libero di guardare avanti. Al Madrid ci sarebbe andato, ma alle sue condizioni. E Florentino le condizioni vuole dettarle, non farsele imporre.
Così Solari ha l’occasione della vita, come era capitato a Zidane dopo l’esonero di Ancelotti. «Lasciamo stare Zizou nella sua eterna grandezza», si è schernito il nuovo inquilino di Valdebebas. L’approccio con il nuovo ambiente è stato trau- matico. Solari, già columnist del Pais, una volta sulla panchina dei Blancos non ha fatto giri di parole: «Servono dos cojones». Non ha parlato di tattica, né di moduli e neppure della manita rimediata al Camp Nou. «Questo è un gruppo di campioni e di guerrieri che nei momenti delicati sa tirare fuori il carattere». Dovrà farlo oggi a Melilla per la Coppa del Re, soprattutto sabato con il Valladolid, che nella Liga precede i Blancos di due punti.
Comincia la nuova partita del Real. Soprattutto quella a scadenza di Santiago. Ha due settimane di tempo per prendersi la squadra, convincere gli scettici, fornire l’assist a Florentino: Solari sino a giugno e poi Mou.