Corriere della Sera

Rilassato e senza parolacce, è il Sarri inglese

A Londra è trasformat­o: nessuna polemica, rispetta anche i divieti di fumo. E vince

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Si può andare avanti e contempora­neamente tornare indietro? Sì, se il quesito riguarda Maurizio Sarri e il salto (molto in lungo) che ha fatto da Napoli a Londra. Il concetto è addirittur­a semplice se riferito a un allenatore che per quanto professi sistemi di gioco sofisticat­i, resta un uomo dalle origini per certi versi umili. Al Chelsea lui ci sta bene quasi come all’empoli, e non sembri un paradosso.

Dove non c’è pressione, dove il campo prevale sulla settimana di polemiche al bar sport, Sarri riesce ad essere se stesso. Senza eccessi di tensione Al Chelsea Maurizio Sarri, 59 anni, da questa stagione sulla panchina del Chelsea (Getty Images) e atteggiame­nti sopra le righe. Il dito medio mostrato ai tifosi della Juventus all’arrivo allo Stadium poco prima della sfida con il Napoli è una macchia sbiadita a distanza di qualche mese.

Il Sarri versione Premier chiede scusa al collega Mourinho per le intemperan­ze in campo di uno dei suo collaborat­ori. È l’allenatore che vive a 360 gradi la Londra multigener­e dove il «finocchio» è un ortaggio e basta. Il siparietto con Mancini al San Paolo è un neo estirpato. Dal punto di vista sportivo 12 partite e nessuna sconfitta stagionale per il Chelsea, la marcia è unica rispetto ai due predecesso­ri Mourihno e Conte, ma questa è una novità che non stupisce.

Sorprende invece il self control dell’uomo sanguigno che non le ha mai mandate a dire al presidente De Laurentiis. Che si era consentito di non brindare al secondo posto dopo l’ultima partita contro il Crotone a Napoli ed era poi andato via senza salutare nessuno. Il fumo di Londra resta quello delle sessanta sigarette al giorno, ma anche il vizio può subire variazioni di stile, con il rispetto puntuale dei divieti negli ambienti

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