«Ci vorranno cento anni per riaverli»
Reinhold Messner, il grande alpinista nato tra le Dolomiti, è profondamente colpito dai danni causati dal maltempo sulle sue montagne: intere fasce di bosco abbattute dal vento in diverse valli del Trentino Alto Adige e del Veneto.
Un evento eccezionale anche per l’ambiente alpino?
«Sì, un vento così forte non arrivava da almeno 40 anni e proveniva da sud, una direzione dalla quale non ci si aspettano intensità dei venti così forti, assolutamente fuori norma, visto che sono semmai i venti da nord a soffiare forte sulle Dolomiti. E anche se io non abito tra le cime dolomitiche, perché vivo a Castel Juval, in Alto Adige, i danni ci sono stati anche qui, con una ventina di grandi alberi abbattuti».
A subire le maggiori conseguenze sono stati soprattutto i boschi.
«Ho visto le immagini, mi hanno colpito per il numero elevatissimo di schianti di alberi grandi, abeti e pini sradicati, spezzati, intere zone di bosco abbattute in un attimo. Alberi nel bosco ce ne sono tanti e quelli nuovi ricresceranno velocemente, ma ci vorranno 100 anni perché raggiungano le dimensioni di quelli abbattuti».
Ci insegnano qualcosa questi eventi disastrosi?
«Dovrebbero insegnarci che bisogna fare qualcosa almeno per limitare il riscaldamento globale in atto, per cercare di non incrementarlo per i prossimi cento, duecento anni. Ma la gente non capisce, la gente non si rende conto, vota chi chiacchiera, chi ci riempie di parole vuote, come Trump. Anche in Italia un evento così dovrebbe lasciare il segno e far pensare, insegnare che se non si prendono i provvedimenti necessari il terreno non regge più».