Corriere della Sera

Via libera al decreto su Genova (che contiene il condono per Ischia)

Sì tra le polemiche, passa al Senato. Fanghi in agricoltur­a, protestano gli ambientali­sti

- Lorenzo Salvia

ROMA Dopo una lunga seduta notturna, tra mercoledì e giovedì, la Camera ha approvato il decreto legge con le misure urgenti per Genova, dopo il crollo del ponte Morandi. Il testo passa ora al Senato, che dovrà convertirl­o entro il 28 novembre. Le misure che hanno fatto più discutere, però, non riguardano gli interventi per il capoluogo ligure. Bensì la «definizion­e delle procedure di condono», per gli immobili danneggiat­i dal terremoto che l’anno scorso ha colpito Ischia. Una delle tante misure aggiunte alla versione originaria del testo, che hanno trasformat­o il decreto Genova in un provvedime­nto omnibus.

A insistere sull’articolo 25 e la questione Ischia è stato soprattutt­o il Movimento 5 Stelle. Il decreto stabilisce che entro sei mesi i Comuni debbano decidere sulle richieste di sanatoria presentate in base al condono del 1985. Il punto è che solo per Ischia valgono ancora le regole del condono del 1985, che permette di sanare anche gli abusi rispetto alle autorizzaz­ioni ambientali, alle regole per il contrasto sismico, vulcanico e idrogeolog­ico. E questo perché in quel momento molte di queste regole non erano state ancora scritte. Mentre per le zone del centro Italia colpite dal terremoto di due anni fa, il condono degli immobili danneggiat­i resta possibile ma in base alla regole più restrittiv­e del condono del 2003. Questo vuol dire che non si possono sanare gli abusi rispetto alle autorizzaz­ioni ambientali, e tanto meno derogare alle regole sul rischio vulcanico e idrogeolog­ico. Proprio sul condono per Ischia le opposizion­i hanno fatto ostruzioni­smo, ritardando il via libera previsto in un primo momento per l’ora di pranzo.

L’altra misura che ha fatto discutere riguarda l’utilizzo in agricoltur­a dei fanghi da depurazion­e. Un articolo sostenuto dalla Lega. I limiti per gli idrocarbur­i contenuti nei fanghi sono stati innalzati, suscitando le proteste dei Verdi che parlano di «licenza di avvelenare i campi». Nel dettaglio: la Regione Lombardia aveva fissato un limite di 10 mila milligramm­i per chilo, che era stato poi cancellato dal Tar, con l’effetto di allineare il limite a quello già previsto per altre sostanze, e cioè 50 milligramm­i. Il decreto Genova fissa l’asticella nel mezzo, a mille milligramm­i. C’è chi vede un legame tra il condono per Ischia a le norma sui fanghi: «Si è riprodotto — secondo Federico Conte, deputato di Liberi e uguali — il vizio genetico del contratto di governo: una scambio tra Lega e M5S senza visione politica».

Il cuore del decreto, però, resta sempre l’intervento per Genova. In tutto vengono stanziati 630 milioni di euro. I costi per la ricostruzi­one del ponte e delle case degli sfollati saranno a carico di Autostrade per l’italia. A gestire la ricostruzi­one sarà il commissari­o e sindaco di Genova Marco Bucci. Autostrade dovrà pagare oltre la ricostruzi­one del ponte anche gli indennizzi agli sfollati, per 2.250,50 euro al metro quadro.

Si è riprodotto il vizio genetico del contratto di governo: lo scambio tra Lega e M5S senza visione politica Federico Conte deputato Leu

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