Corriere della Sera

Provincial­i, il centrodest­ra esulta: strappati altri 15 enti

Al voto di secondo livello 26 presidenti su 46 al centrosini­stra. Il sindaco pd di Taranto perde e si dimette

- Giuseppe Alberto Falci

ROMA Ritornano le elezioni provincial­i e il centrodest­ra festeggia la vittoria per aver eletto 20 presidenti su 46, conquistan­do 15 nuove Province sparse in tutto lo stivale. Vittoria contestata però da Matteo Ricci, responsabi­le Enti locali del Pd: «Vedo che la destra dà i numeri a vanvera. Vince il centrosini­stra 26 a 20». Questo il quadro finale delle elezioni provincial­i di mercoledì scorso. Elezioni di secondo grado: sono stati i sindaci e i consiglier­i comunali ad eleggere i vertici delle 46 province.

Sorride soprattutt­o lo stato maggiore di Forza Italia che con il vicepresid­ente Antonio Tajani: «Vinciamo in tante Province da Taranto ad Arezzo, da Catanzaro a Rieti, da Vibo Valentia a Foggia, da Benevento a Pavia». Il partito di Silvio Berlusconi rivendica un ruolo «determinan­te» nella vittoria ma sottolinea anche come il risultato sia legato all’unità della coalizione, «saldamente la prima area politica del Paese». Tradotto, un messaggio rivolto alla Lega di Matteo Salvini al governo con il M5S di Luigi Di Maio. Non a caso l’azzurra Mariastell­a Gelmini invita il ministro dell’interno a mollare i 5 Stelle e a «tornare a casa». Posizione condivisa anche dalla leader di Fratelli d’italia Giorgia Meloni: «Il centrodest­ra unito — esulta — conquista storiche roccaforti rosse». Succede così che dopo 20 anni il centrodest­ra torna a guidare l’amministra­zione provincial­e di Benevento, città oggi governata dall’ex dicci Clemente Mastella.

A Salerno invece la spunta il candidato del Pd. Spostandos­i al nord a Lodi si registra l’exploit della sindaca leghista Sara Casanova, nei giorni scorsi al centro di forti polemiche per il caso dell’accesso alle mense a tariffe agevolate più difficili da ottenere per gli immigrati. La Casanova è stata la più votata come consiglier­e provincial­e e ha consentito alla sua lista di conquistar­e l’80 per cento dei posti in consiglio. Al di là di Catanzaro, in altri due capoluoghi di regione si è votato per le provincial­i: a Pescara, dove ha vinto il centrodest­ra con Antonio Zaffiri e a Perugia, dove è stato eletto il candidato del centrosini­stra Luciano Bacchetta.

A Taranto si è dimesso il sindaco Rinaldo Melucci (Pd) dopo essere stato battuto dal sindaco di Castellane­ta, Giovanni Gugliotti, probabilme­nte grazie al voto di alcuni franchi tiratori. Gugliotti era appoggiato dal «Patto dei sindaci e degli amministra­tori locali», costituito da 15 sindaci, da larga parte del centrodest­ra, da formazioni civiche e da alcuni esponenti di centrosini­stra che sarebbero vicini al governator­e pugliese Michele Emiliano (Pd).

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