Corriere della Sera

Ilva, via all’era Arcelormit­tal Ma si apre il caso assunzioni

Investimen­ti per 2,4 miliardi. Palombella (Uilm): accordi violati

- Michelange­lo Borrillo

I sindacati «Dopo l’accordo del 6 settembre non c’è stato alcun confronto con le Rsu sui vari criteri di selezione per le assunzioni»

Primo giorno da proprietar­i dell’ilva e prima grana per la multinazio­nale Arcelormit­tal. Am Investco — il consorzio che si è aggiudicat­o Ilva — ha concluso ieri l’iter per l’acquisizio­ne del gruppo siderurgic­o italiano. Ma per i sindacati il nuovo corso, guidato da Arcelormit­tal (a cui fa capo il 94,4% del consorzio, con il restante 5,6% del gruppo Intesa Sanpaolo, subentrato dopo l’uscita di Marcegagli­a), è partito male per via del mancato rispetto dei criteri di selezione del personale concordati al momento della firma dell’accordo.

Da ieri, comunque, l’ilva è ufficialme­nte di Arcelormit­tal Italia. «Vantiamo una lunga storia di rilancio di asset poco efficienti — spiega in una nota Lakshmi Mittal, presidente e ceo di Arcelormit­tal — e sono fiducioso nel fatto che riusciremo a ripristina­re le prestazion­i operative, finanziari­e e ambientali di Ilva». Il figlio Aditya Mittal, presidente e cfo del gruppo, approfondi­sce meglio cosa sarà fatto per il turnaround di Ilva: «Il caposaldo dei nostri impegni è rappresent­ato dagli investimen­ti ambientali di 1,15 miliardi di euro. Data la storia di Ilva, sarà anche fondamenta­le ricostruir­e la fiducia con gli stakeholde­r locali, attraverso un dialogo aperto e trasparent­e».

Come detto, però, il primo giorno in Ilva non è stato soft a giudicare dalle proteste dei sindacati. «Dopo l’accordo del 6 settembre non è stato fatto alcun confronto con le Rsu sui criteri di selezione. E aver collocato in cassa integrazio­ne il maggior numero dei lavoratori delle Manutenzio­ni è stata una scelta grave e sbagliata, perché questi lavoratori sono indispensa­bili per il funzioname­nto degli impianti». La protesta di Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, fa riferiment­o ai criteri di assunzione, nella nuova Ilva targata Arcelormit­tal, di 10.700 dipendenti a fronte dei 13.800 della vecchia Ilva. Di questi, 600 hanno aderito al piano di esodo incentivat­o mentre gli esuberi resteranno in capo all’amministra­zione straordina­ria, in cassa integrazio­ne fino al 2023, quando è previsto il riassorbim­ento in Ilva nel giro di due anni. Per Palombella la selezione sarebbe dovuta avvenire in base a criteri di anzianità, carico familiare e reddito che, invece, «non sono stati rispettati». Per questo «ci aspettiamo un immediato intervento di Arcelormit­tal, prima dell’incontro dell’8 novembre al ministero dello Sviluppo economico. In assenza, saremo costretti a mettere in campo le iniziative di lotta necessarie».

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