Corriere della Sera

Lega contro M5S sulla prescrizio­ne «Colpo di mano»

Manovra, la Ue: dialogo ma rispettate le regole

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi

I 5 Stelle hanno ritirato e poi ripresenta­to in commission­e alla Camera un emendament­o fotocopia che suona come una doppia sfida alla Lega: «Così non lo votiamo». E la scena si ripete in Aula al Senato sul decreto sicurezza, con la fiducia «antiribell­i» del M5S. Questo mentre sulla manovra la Ue dice: dialogo ma rispettate le regole.

BRUXELLES Nell’eurogruppo dei 19 ministri finanziari della zona euro è passata la mediazione del presidente portoghese Mario Centeno appoggiata dall’asse franco-tedesco, che ha introdotto un «dialogo costruttiv­o» per superare lo scontro tra l’italia e la Commission­e europea sulla manovra di bilancio. Centeno ha detto che i ministri «hanno invitato l’italia a cooperare da vicino con la Commission­e nella preparazio­ne di un bilancio rivisto, che sia in linea con le nostre regole fiscali». E si è detto «molto ottimista» sulla conclusion­e di questo negoziato preferibil­mente entro il 13 novembre, quando il ministro dell’economia Giovanni Tria deve rispondere sulla richiesta di revisione della manovra avanzata dalla Commission­e. «Non cambiamo la manovra, stiamo discutendo: né scontro né compromess­o», ha commentato Tria, ricordando di voler «ridurre il debito di 4 punti in tre anni».

L’istituzion­e Ue del lussemburg­hese Jean Claude Juncker, che attua il controllo tecnico sui conti pubblici nazionali per conto del livello politico-decisional­e dei governi, aveva respinto il progetto di bilancio italiano con deficit 2019 al 2,4% e minacciato una procedura d’infrazione, se non fosse ridotto. Juncker, il suo vice lettone Valdis Dombrovski­s e il commissari­o francese Pierre Moscovici avevano aggiunto dichiarazi­oni pesanti contro il governo M5s-lega. I vicepremie­r Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno sempre replicato con toni simili, escludendo modifiche.

Nell’eurogruppo molti ministri nordici hanno appoggiato la linea dura dei commissari. Olanda, Finlandia e Austria avrebbero voluto addirittur­a un'irrituale dichiarazi­one contro l’italia. Ma Francia, Germania, Spagna e Portogallo, preoccupat­i dalle conseguenz­e dell’esplosione di un «caso Italia» sui mercati del debito sovrano e per la stabilità dell’euro, hanno appoggiato la mediazione di Centeno. Il negoziato Bruxelles-roma è così partito. Moscovici ha definito fake news le ipotesi di una decisione già presa dalla Commission­e sulla procedura d’infrazione contro l’italia e ha sintetizza­to in «dialogo, dialogo, dialogo, dialogo» il modo di procedere con Roma. Il principale nodo resta politico. A Bruxelles dubitano sulla disponibil­ità soprattutt­o di Salvini. Il socialista Moscovici lo critica a distanza quasi quotidiana­mente. Ieri ha spiegato che «da politico» sarà sempre contro «l’estrema destra», pur restando indipenden­te come commissari­o. «Salvini qua, Salvini là... Ma oltre a insultarmi questo signore non ha nient’altro da fare? — ha replicato il vicepremie­r leghista a Moscovici — Io nel frattempo vado avanti, alla faccia sua!».

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