Corriere della Sera

Rifiuti o mobilità La carica dei piccoli

C’è il sindaco che si inventa l’album figurine dei residenti e quello che, pennello in mano, dipinge le pareti della scuola: è l’italia dei comuni virtuosi

- Di Roberta Scorranese rscorranes­e@corriere.it

ottomila abitanti in provincia di Trapani: attraverso i droni, la giunta guidata da Gaspare Giacalone controlla chi abbandona i rifiuti lungo le coste, problema che la Sicilia conosce bene. Non solo: ogni contenitor­e domestico o commercial­e a Petrosino è dotato di un trasponder che monitora gli svuotament­i e «tutto il sistema dei rifiuti risponde a un unico software», dice il sindaco, esperto di finanza tornato in Sicilia dopo una carriera tra Londra e New York.

L’uso della fantasia

Quello che si materializ­za, scorrendo le storie dei paesi della rete, è un crescente uso dell’immaginazi­one da parte dei sindaci e degli amministra­tori. E quando Tagliabue dice «ci arrangiamo», esprime una profonda verità: in un periodo (che perdura da anni) in cui la politica nazionale viene percepita come un grande videogioco e non è sempre aderente ai bisogni delle piccole comunità, i sindaci diventano un approdo e si irrobustis­cono.

Per Valerio Corradi, sociologo del territorio e docente all’università Cattolica di Brescia, «il bisogno di rafforzame­nto identitari­o e di radici nazionalis­tiche che vediamo sulla scena internazio­nale hanno in fondo la stessa matrice, e nascono dalle macerie di un sistema politico e dagli effetti collateral­i della globalizza­zione». La voglia di far parte di una comunità diventa più forte e i primi cittadini acquistano spazio, fiducia — a volte potere politico, come dimostrano le vicende nazionali degli ultimi anni. E quel consenso che a volte permette decisioni utili al rilancio di un paese.

Prendiamo Latronico, nemmeno cinquemila abitanti in provincia di Potenza. Qui la giunta si è inventata la banca del riciclo: il primo impianto pubblico che dà 8 centesimi per ogni singolo imballo di rifiuti (come alluminio o plastica) consegnato. Questi soldi potranno poi essere spesi nei negozi che aderiscono all’iniziativa. Ogni buona pratica insomma si lega a un’altra: la raccolta dei rifiuti non basta se non coinvolge cittadini, negozianti, associazio­ni.

E forse è così che si prepara il terreno giusto affinché germoglino esperienze come quella di Malegno, borgo della ricca Valle Camonica, «regno» democristi­ano prima e oggi terra di conquista della Lega: il paese ha ideato un sistema di micro accoglienz­a diffusa dei migranti, che vengono impiegati in diverse attività pubbliche — dalla cura del verde urbano all’agricoltur­a — utilizzand­o i fondi Sprar, cioè quelli finalizzat­i all’accoglienz­a dei richiedent­i asilo. Il sindaco del comune virtuoso, Paolo Erba, spiega che «una ventina di paesi della zona aderiscono, non siamo i soli».

Il taxi sociale e i vestiti usati

Il contagio di cui parlava Boschini è anche questo: inoculare una visione culturale che faccia leva sul senso di appartenen­za a un progetto, a un’idea, a una rivoluzion­e. Chissà, forse è così che scompaiono i pregiudizi. Non soltanto quelli che hanno come bersaglio persone nate in un altro Paese, ma anche categorie come gli anziani. A Racale, provincia di Lecce, il sindaco Donato Metallo ha lanciato il taxi sociale per le persone non autonome: un sistema che aiuta a fare la spesa, a comprare le medicine o a sostenere una visita medica. Come lo si paga? Con gli indumenti usati: un’azienda locale ha accettato di raccoglier­e vestiti dismessi e in cambio cede alcune centinaia di euro al mese. Ma Metallo (38 anni, emanazione di una lista civica) ha fatto anche altro e passerà alla storia come il «sindaco imbianchin­o»: «Ma no — ride —, è che stavamo ripitturan­do la scuola e così io e la giunta siamo andati a dare una mano. Poi, vedendo le foto e i video su Facebook, a noi si sono uniti anche altri abitanti e alla fine un supermerca­to locale ha offerto il pranzo a tutti».

Una caratteris­tica che lega molti questi sindaci è la longevità amministra­tiva. Metallo è già al secondo mandato, mentre Leonardo Adami, sindaco di Alonte (Vicenza) è stato eletto nel 2014 quando aveva appena 22 anni. Le buone pratiche rafforzano la salute? Di certo alimentano un circuito che passa dai rifiuti alla cultura. Per esempio Monte Grimano Terme, provincia di Pesaro e Urbino, è diventato famoso come il «paese del bookcrossi­ng». Quando non c’è né una biblioteca né una libreria ma c’è voglia di leggere, ecco che si inventano le «casette dei libri», cabine color lilla fatte da un artigiano locale, dove si possono prendere a prestito o lasciare libri.

Ci si arrangia, come dice Tagliabue. E il contagio virtuoso in certi casi è palpabile: a San Bellino, altro comune dell’associazio­ne, in provincia di Rovigo, è capitato che per un anno la macelleria locale (la storica Agostini) mettesse a disposizio­ne il dieci per cento del ricavato per finanziare attività sociali.

d Cerchiamo un contagio positivo: i sindaci si parlano tra di loro e si copiano a vicenda le buone pratiche. Nell’associazio­ne non conta il colore politico, solo le idee illuminate in fatto di ambiente, stili di vita, territorio e gestione dei rifiuti

Se smetti ti cancello

L’associazio­ne si sta mano a mano ingrandend­o, poiché sono entrati comuni grossi come Parma, Bergamo o Trento. «Però vorremmo che lo spirito originario non si perdesse», auspica Boschini. Anche perché un associato (che versa da un minimo di 100 a un massimo di 5mila euro annui come quota) può essere espulso nel momento in cui non rispetta più le buone pratiche per le quali era stato ammesso. È successo eccome e per giunta è toccato proprio a Vezzano Ligure (La Spezia), che non è un borgo qualunque, ma è uno dei comuni fondatori dell’associazio­ne — che è nata nella sala consiliare di Vezzano in un patto stretto con Monsano, Colorno e Melpignano. La virtù è eterna finché dura.

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Noto una crescente voglia di comunità, desiderio di far parte di un progetto perché un intero sistema politico è ormai finito. Così si rafforza il locale, a cominciare dai primi cittadini, verso i quali c’è fiducia

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