Corriere della Sera

Inter e Napoli bene nelle supersfide

Il Barcellona domina, segna con Malcom ma il solito Icardi replica nei minuti finali

- di Mario Sconcerti

Sofferenza e estasi. Il terzo gol di Icardi in Champions League, il 9° della stagione, è un gelato alla crema nella sofferenza di una partita quasi impossibil­e, che il Barcellona domina dall’inizio alla fine, con il gioco, il possesso, l’autorevole­zza della grande squadra. Handanovic, il migliore in campo per distacco, tiene in piedi i nerazzurri con sei grandi parate, tre sullo scatenato Coutinho, che ci teneva da matti a far bella figura nel suo vecchio stadio. Il gol rapido di Malcom, 120’’ dopo essere entrato al posto di Dembelè, sembra rendere vana l’orgogliosa resistenza nerazzurra. Ma c’è sempre Icardi, un centravant­i per amico, nel lungo viaggio della Champions.

Maurito, 4 minuti dopo il vantaggio spagnolo, trasforma nel provvidenz­iale pareggio il primo e unico tiro nello specchio della porta della sua squadra. Icardi è l’essenza del centravant­i: ha un’occasione e la sfrutta. L’azione del pari miracoloso l’accende Lautaro Martinez, mossa della disperazio­ne di Spalletti. L’inter pareggia ancora una volta nel finale e se non ci fosse la vittoria del Tottenham in rimonta sul Psv sarebbe una serata perfetta. Ma anche così non è male. Con un pareggio a Londra, nella tana degli Spurs, sarebbe qualificat­a.

Valverde spedisce Messi in tribuna e sceglie la stessa formazione dell’andata con l’unica variante di Dembelè al posto dell’ex Rafinha. Una mossa azzeccata. Il francese dopo appena 90 secondi spaventa Handanovic e dà la misura di cosa sarà la partita. Il Barça recita a memoria: possesso palla, triangolaz­ioni veloci e basse, controllo assoluto della partita. Il piano di Spalletti fallisce miserament­e anche stavolta, come al Camp Nou. Il tecnico rilancia Nainggolan esterno sinistro nel 4-3-3 confermato per la terza volta di fila dopo le squillanti vittorie con Lazio e Genoa. Ma non è una questione di moduli. Il Barcellona è superiore, ha la forza della conoscenza, la presunzion­e che deriva dalla consapevol­ezza del proprio valore, la qualità per imporre il proprio gioco. L’inter tenta il pressing altissimo ma dopo 5 minuti è costretta a giocare ripiegata su se stessa, affidando il proprio destino a sparute ripartenze e chiude il primo tempo senza neppure un tiro in porta.

Il Barcellona ha un solo difetto. Non segna. Difesa alta,

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Handanovic Potevamo fare di più e dopo l’1-1 mi sono detto: la vinciamo

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Icardi Un buon pari, male il primo tempo, poi siamo cresciuti

centrocamp­o lesto a far girare la palla in cui ancora una volta sorprende la qualità del giovane brasiliano Arthur, attacco liquido ma non preciso. I catalani hanno sempre la palla tra i piedi (61% di possesso all’intervallo) e tirano in continuazi­one. Handanovic già nel primo tempo salva prima su Coutinho e poi sul Pistolero, mentre Rakitic con un destro fulminante non trova lo specchio della porta.

Nella ripresa l’inter prova a alzare il baricentro e a tenere il pallone, ma inevitabil­mente si scopre e viene salvata a ripetizion­e da Handanovic, che si arrende solo al neo entrato Malcom, che in estate doveva andare alla Roma e in Catalogna consideran­o un oggetto misterioso. Per fortuna c’è Icardi, il salva Inter. L’eroe di una squadra che non molla mai. Decimo gol nell’ultimo quarto d’ora. Non è certo una casualità.

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 ?? (Ap) ?? Guizzo Minuto 87, Mauro Icardi recupera una palla sporca in area, la controlla e di destro la piazza fra le gambe del portiere dei catalani Ter Stegen
(Ap) Guizzo Minuto 87, Mauro Icardi recupera una palla sporca in area, la controlla e di destro la piazza fra le gambe del portiere dei catalani Ter Stegen
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