Corriere della Sera

Se il verdetto arriva dopo 6 processi e 14 anni

- di Federico De Rosa

Ci sono voluti 14 anni per avere una sentenza definitiva. E, soprattutt­o, la rinuncia di Marco Tronchetti Provera alla prescrizio­ne fissata dalla legge, senza la quale la storia dello spionaggio e del controspio­naggio ai danni di Telecom Italia da parte dell’agenzia di intelligen­ce Kroll sarebbe rimasta senza una fine chiara. Che invece adesso c’è: dopo aver visto

I tempi e gli effetti

I tempi della giustizia hanno prodotto effetti anche sulla storia di Telecom

per due volte la Cassazione annullare la sentenza di assoluzion­e per Tronchetti, la Corte d’appello di Milano ha stabilito per la terza volta che «il fatto non costituisc­e reato». Il «fatto» è l’acquisizio­ne di un cd su cui Kroll aveva archiviato informazio­ni su Telecom Italia, Brasil Telecom e su Tronchetti. Questo dovrebbe far riflettere chi pensa alle élite come il male di questo Paese, alla classe dirigente come un freno, e che non tutto è come si crede. La riflession­e amara è piuttosto che, utilizzand­o la vicenda di Tronchetti e di Telecom, si sia alimentata una cultura negativa e anti impresa in questi lunghi anni. Il vicepresid­ente e amministra­tore delegato della Pirelli dunque è innocente. Chissà quante altre sentenze sparate sulla Rete alla velocità di un tweet si rivelerann­o sbagliate. Chi accusa dovrebbe avere anche l’onestà di riconoscer­e assoluzion­i o prosciogli­menti. Da questo punto di vista, la vicenda di Tronchetti è anche un riscatto nei confronti di un mondo, quello degli imprendito­ri, messi troppo spesso sotto accusa. Tronchetti ha insistito, ha rinunciato alla prescrizio­ne. Non tutti hanno la forza o possono permetters­elo. Anzi, è una rarità. Ma non è una rarità vedere processi durare decenni. Pensare che i tempi e la giustizia non abbiano pesato sulla storia di Telecom sarebbe miope. All’epoca dei fatti Tronchetti era il presidente e da lì a poco inizierà una parabola che tra scambi di accuse e processi porterà Pirelli fuori dal gruppo telefonico. Mancava solo l’ultimo capitolo di questa lunga storia, che ora è stato scritto in modo chiaro. Dovrebbe essere utile a ribaltare (si spera) l’idea che chiunque in Italia faccia impresa è comunque colpevole di qualcosa.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy