Sangalli, la strategia per bloccare i soldi all’ex segretaria
Confcommercio, Rivolta: la verità verrà fuori
Bloccare gli effetti della donazione da 216 mila euro fatta alla sua ex segretaria che lo accusa di quelle presunte molestie sessuali che lui nega con fermezza: oltre che alla magistratura in sede penale, denunciando un complotto estorsivo ordito per costringerlo a pagare e a lasciare la guida di Confcommercio, la difesa di Sangalli potrebbe rivolgersi anche a quella civile per annullare d’urgenza l’atto di donazione che il presidente ha firmato a gennaio 2018 di fronte a un notaio.
Contro di lui sarebbe stata orchestrata «una lunga e ben consegnata manovra», accusa Sangalli, che individua in Francesco Rivolta, il direttore generale della potente associazione che lui stesso ha licenziato in tronco il 5 ottobre, il principale protagonista. Licenziamento dietro cui Rivolta vede «motivazioni ritorsive mascherate da esigenze organizzative» e il manager collega, introducendo un nuovo Carlo Sangalli, 81 anni, è presidente di Confcommercio elemento di scontro, alla richiesta fatta con i sindacati ai vertici di Confcommercio di chiarire «i rapporti opachi con un’agenzia» che, «partecipata da fiduciarie senza trasparenza sui beneficiari», percepiva «risorse importanti» per intermediare tra l’associazione e le società assicurative per la sanità integrativa nel settore, «contrariamente a quanto deciso e conosciuto dall’ente».
In quello stesso giorno, Carlo Sangalli firmò l’esposto alla magistratura in cui sosterrebbe l’esistenza di una relazione affettiva tra la signora (la quale non ha mai denunciato in Procura le presunte molestie cominciate nel 2010) e Rivolta. Legame che, a parere di Sangalli, avrebbe avuto un peso nell’intera vicenda e che sarebbe stato documentato da un investigatore privato che ha pedinato i due. «Menzogne e false verità messe in giro ad arte» per «distogliere l’attenzione dai fatti, quelli veri», risponde il manager, che fece da testimone alla donazione e che ha fatto ricorso contro il licenziamento.
Sangalli nega con fermezza le molestie. «Chi mi conosce bene potrà meglio di me descrivere il mio rispetto per il prossimo», afferma. Perché cedette a quella che solo ora, e non prima della donazione, denuncia come estorsione? Risponde che c’era stata «una lunga e ben orchestrata sequenza di episodi» che lo avevano