«Elogi per chi resta, non soltanto per i cervelli in fuga»
Si parla sovente dei «cervelli» che se ne vanno dall’italia, elogiando il loro coraggio. Affrontare una vita nuova in un ambiente molto diverso da quello in cui si è vissuto per anni è difficile e occorre veramente tanta volontà per farlo. Mi sembra giusto parlarne. Vorrei però ricordare (sono un ricercatore) anche i tanti «cervelli» che restano in Italia, affrontando difficoltà economiche e di carriera, molto spesso impediti a far ricerca per mancanza di mezzi e per pastoie burocratiche e di baronia. Eppure rimangono... Perché? Non certo per soldi o per la carriera, ma perché amano il loro Paese e vogliono restarci per tentare di migliorarlo, portare avanti la ricerca e preparare un futuro ai loro figli e ai loro studenti!
Carlo Passarotti