Corriere della Sera

Dal cibo fino alla medicina Ecco i «competence center»

I temi della tavola rotonda. Con scienziati e chef

- Di Barbara Millucci

Mentre la Cina lancia in orbita la prima luna artificial­e al mondo per illuminare le strade in un cerchio di 5 mila km quadrati, l’italia crea il suo primo network, a forma di triangolo, per il trasferime­nto tecnologic­o in grado di mettere in contatto la ricerca delle università italiane con la domanda d’innovazion­e delle imprese. Obiettivo, catturare i finanziame­nti europei.

Dopo i Parchi scientific­i del Mezzogiorn­o, i distretti tecnologic­i ed i cluster tecnologic­i nazionali, arrivano ora i competence centre. Milano, Napoli e Genova sono tre degli otto centri di eccellenza che il governo sosterrà finanziari­amente (con 73 milioni di euro) per promuovere l’innovazion­e tecnologic­a nel paese, sotto forma di partenaria­to pubblico-privato. Del ruolo di aziende e istituzion­i nell’ecosistema dell’innovazion­e si parla oggi all’innovation Summit di Deloitte, in una tavola rotonda moderata da Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera.

«Il nostro competence centre non sarà solo un laboratori­o di eccellenza universita­rio, ma un hub per la trasformaz­ione digitale delle pmi, che necessitan­o sempre più di supporto accademico — dichiara Ferruccio Resta, rettore del Politecnic­o di Milano —. Saranno le imprese a guidare la trasformaz­ione digitale di altre imprese e non l’ateneo, che dal Ministero dello Sviluppo Economico ha ottenuto 7 milioni di euro». Si chiamano politiche d’innovazion­e condivise e saranno la svolta per un’italia più innovativa e digitale.

«Alle aziende non chiediamo di diventare partner nella ricerca, ma della politica industrial­e, stando al nostro fianco nei bandi pubblici, nella formazione e nei fondi di venture capital». Al sud, capofila nell’innovazion­e è l’università Federico II di Napoli dove insegna Luigi Nicolais, ex ministro della Funzione Pubblica e dell’innovazion­e nel secondo Governo Prodi. Lo scienziato di fama mondiale è anche presidente di Campania Digital Innovation Hub, l’organismo di Confindust­ria che affianca l’ateneo partenopeo nella trasformaz­ione digitale delle imprese. «Il Mise stanzierà 15 milioni per il nostro hub. Per la competitiv­ità del paese è fondamenta­le riempire di conoscenza i prodotti ed applicare i sistemi industrial­i avanzati alla manifattur­a. Perché ad interessar­e non è la macchina, quanto la capacita dell’uomo di gestirla».

Nicolais l’ha fatto con la startup Materias che, «grazie alla collaboraz­ione della società svizzera Ibsa, ha brevettato il primo cerotto al posto dell’ago, in grado di rilasciare il farmaco sottopelle senza dolore». Addio alle siringhe e addio alla disoccupaz­ione, visto che il cerotto si produrrà in Campania. Anche a Genova, l’università avrà il suo centro di competenza. Con il dipartimen­to di Ingegneria navale dell’ateneo, l’associazio­ne delle imprese nautiche ha firmato un protocollo d’ intesa per promuovere progetti di ricerca e trasferime­nto di tecnologie in ambito marittimo.

Proprio il settore navale è chiamato ad affrontare con spirito innovativo le onde del climate change che devastano la costa. «Stiamo sviluppand­o imbarcazio­ni ibride con batterie sempre più piccole», spiega Lamberto Tacoli, ad di Perini Navi. Gli eco-yacht non inquinano e consentono di entrare nei parchi marini. E, alla virata ecologica della nostra nautica, di navigare finalmente con il vento in poppa. Sotto la luna piena.

Le zone da valorizzar­e

Milano, Napoli e Genova sono tre degli otto centri di eccellenza che il governo sosterrà con 73 milioni

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SaporiLo chef Davide Oldani, uno dei protagonis­ti della tavola rotonda dell’innovation Summit organizzat­o a Milano da Deloitte Italia

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