Corriere della Sera

La nuova prospettiv­a della Juve favorita

Se vince, primo posto sicuro. Mou: «Loro in pole per la Champions». Ma Allegri non si fida

- DAL NOSTRO INVIATO Torino, ore 21 Paolo Tomaselli

TORINO Fa un certo effetto, bisogna ammetterlo, sentire dire a José Mourinho che «la partita con la Juve non è già persa in partenza e ce la giocheremo, ma quelle cruciali per la qualificaz­ione saranno le prossime con Valencia e Young Boys. I bianconeri sono super favoriti per vincere la Champions e regalare loro un tempo come all’andata significa poi ritrovarsi a scalare una montagna». Fa effetto perché dà l’idea del vicolo cieco (pur lastricato d’oro) in cui si è infilato uno degli allenatori migliori degli ultimi quindici anni. Ma soprattutt­o perché racconta bene la nuova dimensione bianconera, all’altezza delle grandi cime del continente.

Merito dell’arrivo di Ronaldo, certo. Ma anche del percorso fatto in questi anni con Allegri, un allenatore che CR7 nella sua intervista a France Football ha definito «una sorpresa, per quanto è divertente». Ma che ormai si diverte davvero solo in un modo: «Mi fanno piacere le parole di Ronaldo. Divertimen­to vuol dire vittoria — sottolinea non a caso Max —. Le cose stanno andando bene, ma i trofei non si alzano adesso. Però giochiamo per il primo obiettivo stagionale: se pareggiamo con lo United ci qualifichi­amo, mentre se vinciamo siamo già sicuri del primo posto con due partite di anticipo. Ci servirà una partita migliore rispetto a quella di Manchester». E dire che il primo tempo di Old Trafford è stato uno dei migliori

d Bonucci Dobbiamo difendere e attaccare da squadra Ci riesce meglio in Champions, perché ci stiamo mettendo più cattiveria e attenzione rispetto al campionato

d Pogba Cristiano, che colpo per la Juve Lui fa gol come beve acqua Giocarci assieme? Essere al fianco di Ronaldo, Messi o Neymar è sempre un piacere…

degli anni allegriani, anche per la varietà di soluzioni offensive che la squadra ha saputo mostrare. Senza contare che la Juve non ha ancora subito gol in Europa, grazie anche agli Harvard boys Bonucci e Chiellini, nominati professori della difesa proprio da Mourinho: «Dobbiamo difendere e attaccare da squadra — spiega Bonucci — e questo ci riesce meglio in Champions, perché ci stiamo mettendo più attenzione rispetto al campionato».

Le grandi notti quindi fanno bene alla Juve e questa può essere già quella buona per qualificar­si e pensare solo al campionato fino a febbraio. Allegri lascia ai box Matuidi e Douglas Costa e ritrova la fisicità di Chiellini, Khedira e Mandzukic, ma non è detto che il croato parta titolare.

Dall’altra parte, a proposito di fisicità, c’è Paul Pogba, che ha gli occhi che brillano quando parla della sua vecchia squadra. Quando il francese è partito per 105 milioni, la Juve sembrava un punto, per quanto nobile, di passaggio. Adesso invece è Ronaldolan­dia: «Quando Cristiano ha firmato per la Juve ho pensato che era una grande cosa per loro, perché lui fa gol come beve acqua — sorride Pogba —. Giocarci assieme? Essere al fianco di Ronaldo, Messi o Neymar è sempre un piacere…» risponde il campione Duello Cristiano Ronaldo e, a destra, Paul Pogba. Lo juventino, 33 anni, ha segnato 7 gol in 13 partite fra serie A e Champions. Il play francese dello United è a quota 5 in 14 (Lapresse, Getty Images) del mondo, che a Manchester è sempre molto discusso e allo Stadium anche oggi sarà invece molto amato (e invocato). A differenza di Mou, che all’andata fece il segno del Triplete con le tre dita alla curva bianconera: «Era stata una partita corretta, poi sono arrivati quei cori non belli e senza giustifica­zione — spiega il portoghese —. Sono arrivato alla conclusion­e che m’insultasse­ro solo per i loro ricordi negativi di quando ero in Italia e ho fatto quel segno». In fondo c’è solo un modo per resettare la memoria, assieme alle polemiche. E la Juve sa bene qual è.

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