Walzer: «Se puntano sulla carta della giustizia i dem sbagliano tutto»
NEW YORK «L’onda populista è stata fermata, ma non si può dire che ci sia stata l’onda blu, una vera riscossa dei democratici. La riconquista della Camera per loro è fondamentale, certo. Spero che la useranno con saggezza, ma non ne sono sicuro».
Come molti americani, il politologo e filosofo morale della Princeton University Michael Walzer ha passato gran parte della nottata elettorale davanti alla tv per seguire le dirette del voto di midterm.
Da progressista, anche lei ha gioito per i risultati della Camera: Trump non ha più le mani libere, non controlla più tutte le leve. Perché, allora, tanta cautela?
«Più che gioia, direi, un sospiro di sollievo. Certo, stiamo ritornando alla Costituzione. Ma temo che ora i democratici si dividano su come usare la loro maggioranza congressuale. Spero che comincino a presentare e a votare leggi sulle questioni messe al centro della campagna come una migliore sanità per i cittadini. Temo, però, che saranno tentati di battere la strada delle investigazioni a raffica usando i poteri di citazione in giudizio per cercare di far emergere crimini commessi dal presidente e dalla sua Amministrazione. Non sono sicuro che sia la strategia giusta».
Oggi inizia la campagna per le presidenziali 2020. Che segnali vengono dal voto di midterm per la scelta di chi sfiderà Trump?
«Purtroppo nessuno. Penso che avremo una quindicina di candidati democratici, moderati e radicali, vecchi e giovani. Sicuramente il recupero della sinistra è stato favorito dell’energia delle donne e dei giovani. Molti di loro ce l’hanno fatta. Ma ci sono state anche delusioni cocenti. Soprattutto in Georgia, Florida e Texas, anche se il compito di Beto O’rourke era davvero proibitivo. A lasciarmi perplesso sono certi candidati giovani che mi ricordano, per fare un paragone con l’europa, i fratelli Miliband in Gran Bretagna: gente perbene, in gamba, sveglia, ma che non ha il fuoco dentro».
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A lasciarmi perplesso sono certi candidati giovani che ricordano i fratelli Miliband in Gran Bretagna: gente perbene ma che non ha il fuoco dentro
Trump sembra valere più della società multietnica dei progressisti, nelle urne.
«Credo che Trump abbia fatto bene a non puntare sull’economia: il reddito nazionale cresce, la gente ha un lavoro, ma si sente anche più vulnerabile. Le certezze di un tempo sono svanite. Puntare sul nazionalismo bianco gli rende di più in termini elettorali».
Deluso per i neri che non ce l’hanno fatta in Florida e Georgia?
«È stata una notte di luci e ombre. Tanta delusione per come sono andate le cose in Florida: uno Stato appena travolto da un disastro climatico che doveva sospingere i democratici, molto impegnati sull’ambiente».