Il voto delle prime volte
Musulmani, veterani, nativi, asiatici Per democratici e repubblicani le urne hanno portato un’ondata di esordi
Queste elezioni di metà mandato sono state caratterizzate dalla diversità. In corsa c’erano centinaia di candidati che rappresentavano le minoranze, la comunità Lgbt e, soprattutto, le donne: la 116esima legislatura ne conterà almeno 112, un record. Fra loro ci saranno l’ultraconservatrice Marsha Blackburn, che diventerà la prima donna a rappresentare il Tennessee in Senato, e Young Kim, nata a Seoul, arrivata in California a 18 anni ed eletta fra i repubblicani nei sobborghi di Los Angeles: sarà la prima coreana in Congresso.
I democratici hanno portato invece a Washington le prime due donne musulmane: Rashida Tlaib del Michigan, la prima di origini palestinesi, e Ilhan Omar del Minnesota, la prima rifugiata africana, la prima somala e la prima a indossare l’hijab nelle aule del Parlamento. Fra i ranghi del Partito democratico sono state elette anche le prime due donne native americane, Deb Haaland in New Mexico e Sharice Davids in Kansas, che ha battuto altri due record: è la prima deputata lesbica del suo Stato e la prima che è stata combattente professionista di arti marziali miste. In Colorado la comunità Lgbt ha eletto il primo governatore dichiaratamente gay degli Stati Uniti, Jared Polis, che sarà anche il primo ebreo del suo Stato. Il Massachusetts sarà invece rappresentato per la prima volta da una donna nera, Ayanna Pressley, arrivata senza sfidante fino alla Camera.
In Texas, a Nord di Dallas, si è imposto l’ex linebacker nero dei Tennessee Titans Colin Allred, che ha lasciato il football per laurearsi in legge: ha lavorato con Obama alla Casa Bianca e martedì ha strappato un seggio ai repubblicani. Con lui arrivano alla Camera anche le prime due donne ispaniche elette nello Stato, le democratiche Sylvia Garcia e Veronica Escobar, con quest’ultima che ha conquistato il seggio lasciato libero a El Paso da Beto O’rourke. Nei sobborghi di Houston l’ha spuntata invece il veterano repubblicano Dan Crenshaw, che nel 2012 ha perso un occhio in Afghanistan e indossa una benda nera: premiato con diverse medaglie al valore militare, a gennaio entrerà alla Camera. Sui veterani però hanno puntato forte i democratici, che volevano trovare una connessione culturale con gli elettori conservatori dei distretti rurali e della working class: la strategia ha permesso loro di strappare, in Colorado, un seggio per la Camera che inseguivano da anni grazie a Jason Crow, che ha combattuto in Iraq e Afghanistan ed è stato eletto nei sobborghi multietnici di Denver.