Scuole, chi vince e chi perde
Gli istituti superiori che preparano meglio all’università e al lavoro nelle classifiche della Fondazione Agnelli. Iscrizioni dal 7 al 31 gennaio
Novembre: tempo di Open Day, di genitori in ansia che trascinano 13-14enni svogliati a visitare le scuole «migliori» della città, in vista delle iscrizioni che sono anticipate dal 7 al 31 gennaio 2019. Un tempo per scegliere c’era il tam tam fra genitori, basato su passaparola e pregiudizi. La Fondazione Agnelli stila «Eduscopio», un atlante online (www.eduscopio.it) delle scuole migliori (e peggiori) di ogni provincia in base alla riuscita universitaria dei diplomati (numero di esami e media dei voti al primo anno). Per gli istituti
tecnici e per i professionali c’è anche una classifica basata sugli sbocchi lavorativi.
Per l’edizione 2018-19, la Fondazione ha analizzato i dati di 1.260.000 diplomati in tre successivi anni scolastici (20122015) in circa 7.000 indirizzi di studio nelle scuole superiori statali e paritarie. Quest’anno Eduscopio stila una classifica separata dei licei scientifici con opzione scienze applicate (informatica al posto del latino). Ed è uno scientifico delle scienze applicate quello che ha ottenuto il miglior punteggio: il Pier Luigi Nervi di Morbegno (Sondrio).
Ma la novità più importante è l’indicatore che dice per ogni scuola quanti studenti iscritti al primo anno hanno preso il diploma senza bocciature. Se la percentuale è alta, la scuola è inclusiva. Se è bassa, la scuola è selettiva. Spiega Andrea Gavosto, direttore della Fondazione: «Si potrebbe credere che le scuole molto selettive siano avvantaggiate, perché mandano all’università solo gli studenti migliori. La nostra analisi rivela che non vi è relazione sistematica tra selettività e performance».