Ubi, i migliori nove mesi da 10 anni Banco Bpm, l’utile sale a 525 milioni
Dopo la promozione agli stress test dell’eba della settimana scorsa, per Ubi Banca e Banco Bpm arrivano i risultati positivi dei conti dei primi nove mesi del 2018. Che per l’istituto guidato da Victor Massiah evidenziano un utile netto di 210 milioni di euro — miglior risultato degli ultimi 10 anni — mentre per il gruppo guidato da Giuseppe Castagna ci sono profitti netti per 525 milioni.
Da luglio a settembre Ubi Banca ha registrato un risultato superiore ai 37,3 milioni indicati dalle stime di consensus, che porta appunto a 210,5 milioni l’utile netto nei primi nove mesi del 2018. E a 260,6 milioni di euro l’utile al netto delle poste non ricorrenti. Al 30 settembre, si legge nella trimestrale dell’istituto lombardo, il Cet1 fully loaded si attestava inoltre all’11,42%, invariato rispetto a giugno. «Questo vuol dire che la nostra banca è stata in grado di assorbire l’allargamento dello spread senza avere conseguenze sui coefficienti patrimoniali», ha osservato Massiah. La banca ha tuttavia ridotto del 6% la sua esposizione ai Btp nel trimestre.
Sul fronte degli Npl Ubi Banca non prevede di vendere la sua piattaforma di gestione dei crediti deteriorati. Ma un nuovo portfolio di «bad loans» sarà venduto tra il quarto trimestre del 2018 e il primo del 2019 e attualmente si sono già fatti avanti una decina di potenziali acquirenti.
Quanto al risultato di Banco Bpm, un utile di 525 milioni nei primi nove mesi, superiore al consensus degli analisti, il dato beneficia anche di plusvalenze per 313,6 milioni frutto della cessione delle attività di banca depositaria e di Anima nel corso del primo semestre. Mentre nel terzo trimestre l’utile si è attestato a 172 milioni di euro.
Nell’ultimo trimestre dell’anno la banca «focalizzerà la propria attenzione sul progetto di digital transformation, sulla razionalizzazione delle attività nel comparto del credito al consumo e sul completamento dell’ottimizzazione della propria presenza territoriale» mentre «la gestione ordinaria resterà complessivamente improntata al recupero di redditività», sottolinea una nota di Banco Bpm. Il gruppo nei primi 9 mesi ha ridotto l’ammontare lordo dei crediti non performing di 6,9 miliardi. «A metà novembre ci attendiamo di ricevere le offerte vincolanti sul portafoglio di Npl in vendita per un massimo di 8,6 miliardi», ha sottolineato Castagna.