Corriere della Sera

Negli articoli non solo la scienza

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«Un articolo su un quotidiano è un po’ come un koan giapponese, o un sonetto europeo: limitato nelle dimensioni e nella forma, può trasmetter­e poco più che una sola informazio­ne, un solo argomento, una sola riflession­e, una sola emozione. Ma può parlare di tutto». Eccoli, gli «articoli per i giornali»: effimeri per natura, destinati a sopravvive­re lo spazio di un mattino, costretti dalle dimensioni della pagina, dai limiti delle righe. Eppure, liberi di arrivare dappertutt­o: Carlo Rovelli, di tanto in tanto evadendo dai canoni imposti dal suo ruolo di fisico, ne ha scritti diversi. Per il «Corriere della Sera» e per l’inserto «la Lettura», ma anche per la «Domenica» del «Sole 24Ore» e per altri quotidiani, non solo italiani: una storia cominciata nel 2010 e ancora in corso. La scienza, certo, i telescopi, i buchi neri, il tempo, gli incontri tra letteratur­a e numeri. Ma non solo, Rovelli sui giornali racconta anche altro. E allora eccolo andare a cercare nei suoi ricordi di giovane uomo del ’77 («breve e intenso come una folata di vento») o farsi viaggiator­e in terre lontane, o interrogar­si su fede e libero arbitrio. Ora questi scritti — di «pesi» e lunghezze diversi, nati in diversi contesti e occasioni — diventano un libro dal titolo che è già un manifesto: Ci sono luoghi al mondo dove più che le regole è importante la gentilezza. Dentro il volume, edito dal «Corriere della Sera», in ordine sparso e senza pretesa di organicità, gli articoli, sottratti alla pressa del quotidiano. Riflession­i, storie: «Le mie passioni e i miei sogni».

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