Corriere della Sera

Il pedinament­o in cinque Stati per sequestrar­e 270 kg di eroina

- R. Fr.

CORLEONE (PALERMO) Hanno provato a impedirle di vedere il corpo del marito finalmente trovato ieri, dopo cinque giorni di ricerche. Il corpo martoriato di Giuseppe Liotta. Il medico di 40 anni che sabato sera voleva raggiunger­e l’ospedale di Corleone per il suo turno nel reparto di pediatria. Un «eroe civile», echeggia l’immagine anche alla Camera. Travolto dalla tempesta che ha gonfiato i torrenti siciliani trasforman­doli in cascate assassine. Come è accaduto per Liotta, partito alle 18 dalla sua casa di Palermo dove la moglie Floriana Drago, anche lei medico, non è riuscita a dissuaderl­o.

Arrivato con il suo Suv bianco a venti minuti da Corleone, il disastro. L’auto abbandonat­a e lui sballottol­ato come un sasso per più di 8 chilometri, scaraventa­to infine in un vigneto paludoso dove ieri l’hanno individuat­o da un elicottero. Dopo cinque giorni trascorsi dalla signora Floriana cercando con amici e colleghi tra anfratti e trazzere. Come un centinaio di soccorrito­ri. Una macchina bloccata ieri dal secco messaggio radio: «Avvistato». E tutti a correre. Compresa lei, trafelata, opponendos­i disperata al pietoso diniego di chi avrebbe voluto evitarle l’ultimo strazio: «Ho bisogno di vedere mio marito. Ho già visto le scarpe e i vestiti. Sono un medico e so come può essere ridotto ma lo voglio vedere».

Una scarpa gliel’avevano consegnata l’altro ieri, portata al petto, la pena infinita di chi aveva così la prova del disastro. Perché s’erano trovati pure jeans e slip. Effetto di un trasciname­nto confermato ieri mattina da quell’impasto di argilla assolata che cancellava il sorriso timido di una barbetta incolta su un viso capace di conquistar­e la fiducia dei piccoli pazienti, coccolati come i due bimbi adesso rimasti soli con la mamma.

Una tragedia evocata alla Camera (nel giorno in cui il governo stanzia i primi 53,5 milioni per le zone devastate dal maltempo) da un medico eletto con i Cinque Stelle, Giorgio Trizzino, direttore dell’ospedale dei Bambini dove Liotta ha lavorato fino a due anni fa, da precario mai stabilizza­to: «Un eroe, un uomo e un medico eccezional­e». Trascurato dai mass media, stando al deputato: «La sua scomparsa ha fatto meno scalpore dei danni alla foresta degli abeti del Friuli».

Trizzino prova a confortare Floriana Drago che ben conosce anche perché è medico alla Oncoematol­ogia del Civico,

Avrebbero potuto farlo subito. Aprire i container e sequestrar­e già al porto di Genova 270 chili di eroina arrivata dall’iran. Invece hanno preferito far ricorso alla «consegna controllat­a» per scoprire chi fossero i destinatar­i del maxi carico. E così, dopo un pedinament­o sulle autostrade di mezza Europa durato tre giorni, sono arrivati fino a Roosendal, in Olanda. Un’operazione antidroga transnazio­nale con un ordine investigat­ivo europeo riconosciu­to da cinque stati (Italia, Svizzera, Francia, Belgio e Olanda) che «dal punto di vista tecnico-giudiziari­o non ha precedenti negli ultimi trent’anni. Un’attività talmente innovativa che penso la porteremo ai corsi di aggiorname­nto: questo è un caso che farà sicurament­e scuola. Solo pochi anni fa una cosa del genere non sarebbe stata possibile», sottolinea soddisfatt­o Alessandro Giuliano, direttore del Servizio centrale operativo della polizia, protagonis­ta dell’indagine insieme con il colonnello della Finanza Sandro Baldassarr­e della Direzione centrale per i servizi antidroga. Nel container di un tir con due turchi a bordo, che sono stati arrestati in un magazzino in disuso, c’erano 270 chili di eroina per un valore di dieci milioni di euro nascosti in

Primi fondi

Ieri sera il governo ha stanziato i primi 53,5 milioni per le zone dove ci sono stati danni

un carico di bentonite, minerale argilloso in polvere destinato a una ditta nella Repubblica Ceca. Era solo una copertura. L’eroina sta riprendend­o piede, costa meno della cocaina e c’è una domanda crescente. «L’indagine è ancora in corso per individuar­e tutti gli appartenen­ti all’organizzaz­ione — spiega il procurator­e capo di Genova Francesco Cozzi, che ha coordinato l’inchiesta con il procurator­e Federico Manotti della Dda e la Squadra mobile —, ma questa operazione è un salto di qualità per smantellar­e la rete di complici». La droga era imbarcata sulla portaconta­iner «Artabaz», salpata dal porto iraniano di Bandar Abbas per toccare prima la Turchia, poi Amburgo, Siviglia e infine Genova, il 17 ottobre. La rotta ha insospetti­to gli investigat­ori, gli scanner dell’agenzia delle dogane al porto hanno confermato che in un container c’era droga ed è scattata la trappola.

 ??  ??
 ??  ?? Al vertice Alessandro Giuliano, 51 anni, dal 2017 è direttore del Servizio centrale operativo (Sco)
Al vertice Alessandro Giuliano, 51 anni, dal 2017 è direttore del Servizio centrale operativo (Sco)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy