Corriere della Sera

La cultura delle armi inizia dai videogames

- di Massimo Gaggi

Ennesimo massacro di ragazzi. Smarriment­o, tentativi di spiegare l’inspiegabi­le. Difficile parlare di prevenzion­e o di risposte più pronte della polizia quando il killer entra e, senza dire una parola, comincia a sparare. Qualcuno, intanto, forse già studia gli interni del locale california­no della strage per trasformar­li in un altro scenario offerto da bar e ristoranti dotati di lounge per il virtual shooting: poligoni di tiro virtuali nei quali, mentre aspetti il cibo, puoi sparare a bersagli che sembrano veri, realizzati con una tecnologia fino a poco tempo fa riservata ai simulatori delle forze armate, ma ormai sdoganata anche per usi «ricreativi», come spiega la pubblicità del produttore, Modern Round, che promette ai clienti di questi locali una serata adrenalini­ca: «Sparate e mangiate». Mentre in tv scorrono le immagini di parenti e amici delle vittime, disperati e increduli, Carl Bernstein, uno che per mezzo secolo ha usato il giornalism­o per sviscerare i grandi problemi nazionali (sua l’inchiesta sul Watergate, condotta con Bob Woodward, che costò la Casa Bianca a Richard Nixon), scuote la testa scoraggiat­o: «Queste stragi sono una grave patologia nazionale che anche noi giornalist­i dovremmo esaminare più a fondo. Ma non so da dove si possa cominciare». Con la Camera in mano ai democratic­i si tornerà a parlare di controllo delle armi, come già fatto inutilment­e da Obama nei suoi otto anni di presidenza. Difficile che le cose cambino, ma, anche se la vendita di fucili e pistole fosse limitata, nessuno potrà disarmare un popolo che nelle sue case ha accumulato 300 milioni di armi da fuoco. Forse, però, si possono prevenire guai ancora peggiori provando a incidere su una cultura delle armi sempre più diffusa e distorta. In passato si è discusso, senza risultati, del boom dei videogioch­i violenti. Ora dalla finzione della playstatio­n o del telefonino si passa al realismo dei maxischerm­i. Succede anche a New York: in un locale del West Side, mentre brindi con gli amici, puoi affittare per qualche decina di dollari la replica di un’arma vera e sparare raggi laser contro un bersaglio in movimento in uno scenario reale. I locali della catena Lucky Strike offrono questo divertimen­to, insieme a biliardi e bowling, in molte città d’america. Con qualche dollaro in più si può ottenere un upgrading e sparare a bersagli umani in scenari classici: una banca assaltata, un rapimento per strada e, perché no?, anche una sparatoria in una scuola.

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