Corriere della Sera

Leggi razziali, misfatto europeo

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Le leggi razziali volute da Benito Mussolini, di cui ricorre in questo autunno l’ottantesim­o anniversar­io, non possono essere considerat­e soltanto una scelta di carattere nazionale. Vanno inserite in un quadro geopolitic­o e culturale che vedeva crescere ovunque l’antisemiti­smo, accompagna­to dal pretestuos­o tentativo di trovargli una base scientific­a attraverso teorie pseudobiol­ogiche.

Vi è dunque la necessità di guardare alle drammatich­e vicende del 1938 in una prospettiv­a internazio­nale, come quella che caratteriz­za il convegno in programma oggi a Milano (ore 15.30) presso il salone degli Affreschi della Società Umanitaria (via San Barnaba 48). L’incontro, organizzat­o dall’associazio­ne Romano Canosa per gli studi storici s’intitola Leggi razziali tra diritto e società.

Sono previste tre relazioni, due di carattere storico e una rivolta all’attualità. Marie-anne Matardbonu­cci metterà a confronto la legislazio­ne razziale del fascismo con quella adottata più tardi in Francia dal governo collaboraz­ionista di Vichy. Alessandro Somma si soffermerà su analogie e differenze, in materia razziale, tra Italia e Terzo Reich. Ferruccio de Bortoli parlerà di uso e abuso della memoria al tempo dei social network. Coordina il dibattito Andrea Rapini.

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● Benito Mussolini (1883-1945) introdusse le leggi razziali nel 1938 senza aver ricevuto alcuna pressione da parte tedesca

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