Bla bla Mou
Èlecito infierire sui vinti? Una delle scene più vivisezionate della settimana ha per protagonista un distinto signore di mezza età, circondato da migliaia di juventini tramortiti da una sconfitta immeritata e improvvisa, colto nell’atto di portarsi teatralmente una mano all’orecchio per prendersi gioco della loro sofferenza. Il distinto signore si chiama Mourinho e per varie ragioni che cominciano per 3 (il Triplete interista) è l’idolo incontrastato dei non juventini del pianeta. La sua caratterizzazione nuoce però alla serenità del dibattito, perché in Italia le opinioni indossano sempre la casacca del tifo e il mio leader politico, il mio dietologo, il mio centravanti e persino lo spacciatore travestito da ultrà della mia squadra del cuore sono migliori dei tuoi. Propongo, anzitutto a me stesso, un esercizio di astrazione: dimenticare il tifo per concentrarsi sull’aspetto umano. È lecito infierire sui vinti, anche se ti hanno provocato fino a un attimo prima?
Al sindaco toscano che su Facebook gli aveva scritto di vergognarsi per non avere riconosciuto lo stato di emergenza alle abitazioni del suo comune distrutte da un incendio, il ministro leghista Centinaio ha appena risposto: «Bla bla bla bla». Ora, un allenatore e un ministro fanno benissimo a replicare alle critiche. Ma il ruolo che occupano dovrebbe scoraggiarli dallo schernire chi si trova nei guai per avere perso all’improvviso una partita o, peggio, tutto. Non è buonismo, lo giuro. Pare si chiami sensibilità.