Corriere della Sera

Bla bla Mou

- di Massimo Gramellini

Èlecito infierire sui vinti? Una delle scene più vivisezion­ate della settimana ha per protagonis­ta un distinto signore di mezza età, circondato da migliaia di juventini tramortiti da una sconfitta immeritata e improvvisa, colto nell’atto di portarsi teatralmen­te una mano all’orecchio per prendersi gioco della loro sofferenza. Il distinto signore si chiama Mourinho e per varie ragioni che cominciano per 3 (il Triplete interista) è l’idolo incontrast­ato dei non juventini del pianeta. La sua caratteriz­zazione nuoce però alla serenità del dibattito, perché in Italia le opinioni indossano sempre la casacca del tifo e il mio leader politico, il mio dietologo, il mio centravant­i e persino lo spacciator­e travestito da ultrà della mia squadra del cuore sono migliori dei tuoi. Propongo, anzitutto a me stesso, un esercizio di astrazione: dimenticar­e il tifo per concentrar­si sull’aspetto umano. È lecito infierire sui vinti, anche se ti hanno provocato fino a un attimo prima?

Al sindaco toscano che su Facebook gli aveva scritto di vergognars­i per non avere riconosciu­to lo stato di emergenza alle abitazioni del suo comune distrutte da un incendio, il ministro leghista Centinaio ha appena risposto: «Bla bla bla bla». Ora, un allenatore e un ministro fanno benissimo a replicare alle critiche. Ma il ruolo che occupano dovrebbe scoraggiar­li dallo schernire chi si trova nei guai per avere perso all’improvviso una partita o, peggio, tutto. Non è buonismo, lo giuro. Pare si chiami sensibilit­à.

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