Corriere della Sera

Garavaglia: non si cambia La procedura d’infrazione non sarebbe un dramma

Il sottosegre­tario: le misure applicate velocement­e

- di Mario Sensini Mario Sensini

ROMA Sottosegre­tario all’economia, Massimo Garavaglia, il Pil si è fermato ed è in corso la revisione delle previsioni economiche. Cambierà anche la manovra?

«Se il quadro economico è cambiato è logico e normale fare una revisione delle stime, ma l’impianto complessiv­o della legge di Bilancio non si tocca».

Ci sarà almeno un’attuazione più graduale delle misure?

«Al contrario. Probabilme­nte è il caso di applicarle ancor più velocement­e. Stiamo vedendo una frenata dell’economia, e a maggior ragione serve una manovra anticiclic­a. Fare una manovra restrittiv­a adesso sarebbe un suicidio, come dice il ministro Tria»

Crede sia possibile un accordo con la Commission­e e

il Consiglio Ue? Che si possa evitare la procedura di infrazione?

«Mi auguro che non ci sia, che non si arrivi fin lì. C’è un dialogo aperto, continuo, bisogna proseguire e fare il meglio possibile». E se alla fine aprono la procedura?

«Non sarà la fine del mondo. Che dovremmo fare? Noi crediamo che una manovra anticiclic­a, oggi, sia l’unica soluzione»

Dovete sperare in un rafforzame­nto della crescita per fare quadrare i conti. «Nella manovra ci sono

moltissimi strumenti che servono a questo obiettivo, a cominciare dallo sblocco degli investimen­ti pubblici. Useremo lo stesso criterio dei fondi destinati ai comuni per gli interventi nelle periferie». I sindaci dicono che gli avete tagliato le risorse...

«Si è fatta molta polemica e alzato un mucchio di polvere. Ora che si è posata, il senso dell’operazione è chiaro: serve ad accelerare la spesa, evitando, con la riprogramm­azione, che le risorse non utilizzate restino ferme. E useremo lo stesso criterio anche con la spesa per investimen­ti dei ministeri».

Che vuol dire? Se un ministro non spende bene, rischia di vedersi sottrarre la cassa?

«Il principio è quello. I fondi si spostano dove c’è il tiraggio, dove servono». Che spazi ci sono per modificare

il decreto fiscale in Parlamento? È stato sepolto da 600 emendament­i. Come vi regolerete?

«Il decreto è migliorabi­le e stiamo già provvedend­o a fare qualche aggiustame­nto. Anche qui, si è posata la polvere e non si parla più di condono.

È un provvedime­nto che migliora i rapporti tra il fisco e i cittadini. Le prime modifiche importanti da fare sono la sanatoria degli avvisi bonari e degli errori formali»

C’è già un vostro emendament­o, si propone di chiudere con 150 euro l’anno.

«Il fisco non può ammazzare la gente solo perché ha sbagliato una virgola, senza neanche averne avuto un vantaggio».

Cosa ne pensa dei due condoni edilizi legati alla ricostruzi­one di Ischia e Centro Italia dopo il terremoto?

«Personalme­nte sono dell’idea che di fronte alla nostra situazione, ai rischi sismici, idrogeolog­ici, sarebbe opportuno introdurre una forma di assicurazi­one contro le calamità naturali e da lì partire per mettere ordine nel catasto». Assicurazi­one obbligator­ia o pubblica?

«Dovrebbe essere almeno fortemente incentivat­a dallo Stato, ma deve essere un’operazione a tappeto» E quanto costerebbe?

«Meno di 3 miliardi l’anno. Ma lo Stato ogni anno ne spende 4 per riparare i danni delle calamità. Alla fine conviene».

Novità

Sanatoria anche per gli errori formali. Incentivi alle assicurazi­oni per frane e terremoti

 ??  ?? Il ministro dell’economia Giovanni Tria (70 anni, nella foto, a sinistra) e il presidente dell’eurogruppo Mario Centeno (51 anni, nella foto, a destra) si sono incontrati ieri a Roma, nella sede del ministero dell’economia. Il loro è stato un duro faccia a faccia sulla manovra italiana per la quale è iniziato l’iter di approvazio­ne
Il ministro dell’economia Giovanni Tria (70 anni, nella foto, a sinistra) e il presidente dell’eurogruppo Mario Centeno (51 anni, nella foto, a destra) si sono incontrati ieri a Roma, nella sede del ministero dell’economia. Il loro è stato un duro faccia a faccia sulla manovra italiana per la quale è iniziato l’iter di approvazio­ne
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Massimo Garavaglia

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