Corriere della Sera

Maggioranz­a, battaglia su prescrizio­ne e Tav

Duello sui tempi di entrata in vigore della riforma. E la Lega oggi scende in piazza per il sì all’alta velocità

- Virginia Piccolillo

ROMA L’accordo ora c’è. Ma tra Lega e M5S, sull’abolizione della prescrizio­ne dopo il primo grado, sembra ancora in atto un braccio di ferro. Luigi Di Maio parla per primo. E di fronte alla stampa estera dice di essersi «svegliato molto bene» perché è stato raggiunto l’obiettivo del Movimento: «Bloccare i furbetti che approfitta­no delle lungaggini processual­i per salvarsi». Il leader precisa che il M5S ne ha avuto da sempre anche un altro: riformare il processo penale. E sapere che ciò accadrà nel 2019, lo «soddisfa totalmente».

Il capo della Lega, Matteo Salvini, promette di rispettare l’accordo, ma vi aggiunge un «se». La prescrizio­ne entrerà in vigore entro gennaio 2020, dice «se sarà in vigore in quella data la riforma dell’intero processo penale per ridurre i tempi. Se io facessi entrare in vigore oggi la prescrizio­ne sarebbe un disastro: i tribunali salterebbe­ro, i processi arriverebb­ero a durare 20 anni». E chiude netto: «Il ddl sicurezza c’è. Quello sulla prescrizio­ne non c’è».

Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede non ci sta. Nessun cedimento a Salvini, assicura. Le opposizion­i attaccano. La forzista Anna Maria Bernini lo ribattezza «ministro Malafede». E il Pd Stefano Ceccanti aggiunge: «Se è come dice Salvini, cioè a condizione che ci sia stata la riforma del processo, sarebbe molto più logico metterla in quella riforma. Se è come dice Bonafede, cioè che é indipenden­te, tanto varrebbe che entrasse subito in vigore. Ma andrebbe contro il principio della ragionevol­e durata dei processi». Piero Grasso (Leu), si dice «favorevole sin da quando era procurator­e» allo stop alla prescrizio­ne, ma «velocizzan­do i processi».

Ma ricucito in parte lo strappo sulla giustizia, ora si apre un altro fronte nella maggioranz­a. Ci sarà anche la Lega alla manifestaz­ione per il sì alla Tav di oggi a Torino. Il via libera è arrivato in serata dal capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, che del Carroccio è anche il segretario piemontese. Secondo quanto si è appreso, saranno presenti i parlamenta­ri eletti in provincia di Torino — Maccanti, Benvenuto, Caffaratto e Casolati — e il segretario torinese Fabrizio Ricca. La Lega si schiera così a sostegno di una grande opera assai osteggiata dal Movimento 5 Stelle.

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Se entrasse in vigore ora sarebbe un disastro Il ddl sicurezza c’è, quello sulla prescrizio­ne non c’è Salvini

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