Corriere della Sera

Governo promosso sulla giustizia Chi vota M5S o Lega ha posizioni comuni

- di Nando Pagnoncell­i @Npagnoncel­li

Il rapporto tra gli italiani e la giustizia è molto cambiato negli ultimi anni, da un lato infatti la fiducia nella magistratu­ra è diminuita, passando dal 67% nel 2011 al 44% odierno, dall’altro aumenta l’insoddisfa­zione dei cittadini per i tempi dei processi e per l’esito delle sentenze. D’altra parte sarebbe stato illusorio immaginare che questo campo potesse rimanere indenne dal calo generalizz­ato di fiducia nelle istituzion­i e dalla crescente attitudine a mettere in discussion­e tutto.

Il sondaggio odierno intende indagare le reazioni dell’opinione pubblica riguardo alle proposte avanzate dal governo in materia di giustizia.

I provvedime­nti annunciati nel complesso sono giudicati efficaci per migliorare il funzioname­nto della giustizia, a partire da quelli in materia di contrasto della corruzione: l’inasprimen­to delle pene è giudicato utile dal 70% e l’impiego di agenti di polizia in incognito dal 68%. La percezione di efficacia prevale tra tutti gli elettorati, sia pure con valori più elevati tra quelli della maggioranz­a (da 84% a 87%).

Anche la riforma della legittima difesa è giudicata in termini positivi dal 63%, con la quasi unanimità tra i leghisti (93%) e valori elevati tra pentastell­ati (82%) ed elettori dell’opposizion­e di centrodest­ra (67%). Ma si registrano aperture anche in una quota rilevante di elettori del centrosini­stra (43%).

Il potenziame­nto dell’organico degli uffici giudiziari per il 62% migliorerà il sistema e su questo tema le valutazion­i degli elettori del centrosini­stra (67%) non sono dissimili da quelle dei leghisti (71%), mentre prevale la diffidenza nel centrodest­ra non leghista.

Da ultimo, il tema che è stato al centro delle polemiche degli ultimi giorni: la riforma della prescrizio­ne. Il 54% lo giudica un provvedime­nto che può giovare al sistema mentre il 33% è di diverso parere. Il tema è piuttosto controvers­o ma, nonostante le divisioni tra le due forze della maggioranz­a, i due rispettivi elettorati esprimono pareri positivi (74% i pentastell­ati, 64% i leghisti). Interessan­te notare come tra gli elettori di centrosini­stra le opinioni si dividano (48% negativi, 46% positivi) e tra quelli dell’opposizion­e di centrodest­ra prevalga il dissenso (61%).

Tra le cinque proposte quella giudicata più importante riguarda l’inasprimen­to delle pene per i reati di corruzione (citata dal 26%), seguita dalla riforma della legittima difesa (21%), dall’aumento dell’organico degli uffici giudiziari (16%), quindi dall’impiego di agenti infiltrati (10%) e infine dalla riforma della prescrizio­ne (9%). A proposito di quest’ultimo provvedime­nto, quasi un italiano su due è convinto che Lega e M5S riuscirann­o a trovare un accordo.

In conclusion­e, dal sondaggio emergono tre elementi: innanzitut­to nell’opinione pubblica non accenna a diminuire la riprovazio­ne per i reati di corruzione; inoltre sembra «sdoganarsi» un tema da tempo sottotracc­ia, la legittima difesa; infine le limitate reazioni ai dissidi nella maggioranz­a sulla riforma della prescrizio­ne. Tra i cittadini si conferma l’idea che «si troverà una quadra» e gli impegni presi con il contratto di governo ancora una volta prevarrann­o su malumori e divisioni. Il contratto, sigillo e mantra del governo Conte.

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