Trump, stretta sui clandestini: non avranno diritto d’asilo
WASHINGTON Niente diritto di asilo per chi entra illegalmente negli Stati Uniti. Donald Trump ha sospeso per 90 giorni le garanzie previste dalla legge cardine, l’immigration and Nationality act, del 1965. Le modifiche sono in vigore da oggi. I migranti potranno continuare a presentare domanda di asilo solo se arrivano alle porte di ingresso ufficiali del Paese. Tutti coloro, invece, che entreranno clandestinamente, per esempio guadando il Rio Grande, verranno incarcerati o, se possibile, respinti oltre la frontiera. La stretta di Trump è l’ultimo avvertimento alla carovana dei tremila profughi partiti dall’honduras che si trova ora a circa 2.500 chilometri dalla frontiera Usa. Il provvedimento del presidente, però, può essere impugnato dai giudici federali, esattamente come accadde nel 2017 al «Muslim ban», il divieto di ingresso sul territorio americano per i viaggiatori provenienti da sei Paesi a prevalenza musulmana.
La situazione lungo il «border» è già caotica: uffici di polizia, tribunali e carceri non sono in grado di smaltire il flusso delle richieste. Il sistema potrebbe collassare con l’impatto della carovana. La Casa Bianca sta trattando con il Messico perché riprenda in consegna quanti superano clandestinamente il confine. Ipotesi finora respinta dal Paese centroamericano. Trump ne parlerà direttamente con il neo presidente Andres Manuel Lopez Obrador, il 1 dicembre, subito dopo la cerimonia di insediamento.
Nel frattempo deve fronteggiare le novità emerse dalle indagini sui suoi trascorsi personali. Secondo il Wall Street Journal, le autorità avrebbero le prove del coinvolgimento del presidente nei pagamenti alla porno star Stormy Daniels e all’ex coniglietta di Playboy Karen Mcdougal. Soldi in cambio del silenzio su relazioni sessuali nel passato. Ma in questo modo Trump potrebbe aver violato la legge sul finanziamento delle campagne elettorali.