Corriere della Sera

Il colonnello austriaco spia di Mosca

- Di Paolo Valentino DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

BERLINO Un colonnello dell’esercito austriaco sarebbe stato per decenni al servizio delle spie di Mosca. L’ufficiale, del quale non viene fatto il nome, è andato di recente in pensione ed è attualment­e sotto inchiesta. A dare l’annuncio è stato il cancellier­e federale, Sebastian Kurz, a conferma che Vienna prende l’affaire molto seriamente. «Lo spionaggio della Russia in Europa è inaccettab­ile e deve essere condannato», ha detto Kurz in conferenza stampa. L’incaricato d’affari russo a Vienna è stato convocato dalla ministra degli Esteri, Karin Kneissl, che ha cancellato un viaggio previsto da tempo a Mosca. La denuncia di Kurz è tanto più clamorosa dal momento che l’austria è stata negli ultimi mesi il Paese meno ostile nei confronti del Cremlino, anche in ragione della presenza nella coalizione di governo della FPOE, il partito di estrema destra che ha un accordo di partenaria­to con Russia Unita, il partito che sostiene Vladmir Putin. Di più, nella crescente tensione che ha segnato i recenti rapporti dell’occidente con la Russia, dalle presunte interferen­ze nelle elezioni di molti Paesi agli attacchi di pirateria informatic­a partiti da server russi, l’austria si è mantenuta relativame­nte neutrale, rifiutando­si per esempio di espellere diplomatic­i russi sull’onda del caso Skripal e rivendican­do un ruolo di ponte verso Mosca. Proprio la ministra Kneissl era stata al centro di polemiche per aver invitato al suo matrimonio Putin, col quale aveva anche ballato. Il cancellier­e austriaco, che è anche presidente di turno della Ue, ha avuto toni duri, anche se ha continuato a usare il condiziona­le: «Se questi sospetti venissero confermati, sarebbe un grave vulnus per i rapporti tra la Russia e la Ue. Per il momento attendiamo spiegazion­i trasparent­i dai russi». Il Cremlino nega ogni coinvolgim­ento. In una dichiarazi­one diffusa dalle agenzie Ria e Interfax, il capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov, si è detto «spiacevolm­ente sorpreso» dalle accuse di Vienna spiegando che il suo governo non ha conoscenza delle presunte attività del colonnello: «I nostri partner occidental­i hanno preso come regola di ricorrere alla diplomazia del megafono, accusandoc­i pubblicame­nte su temi di cui non sappiamo nulla». Come contromisu­ra, anche l’ambasciato­re austriaco a Mosca è stato convocato al Mid, il ministero degli Esteri russo.

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