Corriere della Sera

La nuova squadra della Bocconi Monti: «Sempre più competitiv­i»

Rinnovato il board: Taranto consiglier­e delegato, Colao e Piacentini nell’esecutivo La fabbrica di A2A che recupera plastica a Biella

- Sergio Bocconi Francesca Basso

«Una squadra nuova, nel solco della tradizione e con crescente esperienza internazio­nale». Mario Monti, presidente dell’università Bocconi, presenta così il board che si è insediato ieri con mandato 2018-2022. Riccardo Taranto succede a Bruno Pavesi nella carica di consiglier­e delegato ed entrano, fra gli altri, Vittorio Colao e Diego Piacentini, che faranno parte del comitato esecutivo, Carlo Bonomi e Alessandro Foti.

Monti sottolinea anzitutto che viene «incoraggia­ta» la tradizione dell’ateneo: Luigi Guatri diventa presidente onorario, Angelo Provasoli è da qualche mese presidente della Fondazione Javotte Bocconi, alla quale spettano la maggioranz­a delle candidatur­e, Guido Tabellini sostituisc­e nel consiglio della fondazione Andrea Sironi, che diventa vicepresid­ente dell’università, Gianmario Verona, al secondo mandato come rettore, è di diritto presente nel board e nell’esecutivo.

E ora i nuovi ingressi. Alla guida operativa dell’ateneo arriva Taranto, già group cfo di Rcs Mediagroup e manager che ha ricoperto incarichi apicali in diversi settori e gruppi: Prelios, Telecom Italia, Cisco, Pirelli cavi e sistemi, Roche e Honeywell informatio­n systems. Sostituisc­e Pavesi che, a 77 anni, d’accordo con Monti lascia l’incarico che ricopre dal 2008 e che l’avrebbe impegnato per un altro quadrienni­o. Continuerà a occuparsi del progetto Campus. La Bocconi per la nomina del nuovo ad ha agito seguendo le best practice internazio­nali. «Ci siamo rivolti a un head hunter (Korn Ferry) con un annuncio anche sull’economist», dice Monti, «le candidatur­e sono state moltissime, ne sono state valutate 40 e le interviste sono state 20. Alla fine ci è stata presentata una short list di tre nomi». Al consiglio è stato proposto Taranto. Bocconiano, «ha guidato anche aziende dove è necessaria una convivenza armoniosa fra due componenti fondamenta­li, che in Bocconi sono la parte docente e quella amministra­tiva-aziendale», sottolinea Monti.

La nuova squadra riflette poi «la crescente esperienza internazio­nale dell’università», che ha guadagnato posizioni top nelle classifich­e mondiali e dove il 18,5% dei 14 mila studenti sono stranieri. Così la fondazione ha candidato per l’ingresso nel board Piacentini (già Amazon e Commissari­o per l’agenda digitale) e «provengono da ambienti caratteriz­zati da innovazion­e e internazio­nalità anche conferme e nuove nomine proposte dai soggetti pubblici che partecipan­o all’elezione del nostro consiglio». Così Foti (Fineco) e Colao (già ceo di Vodafone) sono stati candidati dal Comune e dalla Città metropolit­ana di Milano e la Camera di commercio (che ha contribuit­o in termini progettual­i alla fondazione della Bocconi) ha proposto l’ingresso di Bonomi, presidente di Assolombar­da. I numeri

● L’università Bocconi ha 14 mila studenti, il 18,5% dei quali sono stranieri. Top five di provenienz­a sono Francia, Cina, Germania, Turchia e Stati Uniti

● Il 95,8% dei laureati è occupato entro un anno.

● Il 26,4% dei laureati dopo un anno lavora all’estero MILANO «Un impianto di frontiera, il primo in Italia capace di selezionar­e e rigenerare 13 tipi di plastiche differenti: è un esempio concreto di economia circolare». L’amministra­tore delegato di A2A, Valerio Camerano, sottolinea «l’unicità» del polo inaugurato ieri a Cavaglià in provincia di Biella. Un impianto che per il presidente Giovanni Valotti «conferma la vocazione di multiutili­ty orientata alla sostenibil­ità, integrata nei territori e capace di generare e distribuir­e valore».

Il nuovo stabilimen­to, che ha creato 70 nuovi posti di lavoro, ha richiesto un investimen­to di 11 milioni e contribuir­à al raggiungim­ento degli obiettivi di riciclo e recupero dei rifiuti e all’autosuffic­ienza del gruppo dal punto di vista degli impianti. «Nell’arco di piano gli investimen­ti dedicati all’economia circolare saranno 600 milioni — ha spiegato Camerano —. Tra i progetti c’è la realizzazi­one di un altro impianto per il trattament­o della plastica, quattro impianti per l’organico, uno per la produzione di energia dai Valerio Camerano rifiuti e due per l’end-ofwaste», cioè per la produzione di materia prima secondaria.

L’impianto, che è stato realizzato da Giovanni Valotti A2A Ambiente, sarà alimentato dalla plastica che viene dalla raccolta differenzi­ata dei cittadini e tratterà 45 mila tonnellate annue di rifiuti. «Usiamo sistemi altamente tecnologic­i, anche l’intelligen­za artificial­e — sottolinea Camerano —. Ci sono sensori capaci di riconoscer­e e selezionar­e la plastica in base al colore, al tipo di polimero e alla forma». La plastica trattata diventa materia prima seconda, elemento fondante del processo di economia circolare.

Il polo è stato realizzato con materiali ad altissimo isolamento ed è dotato di un impianto fotovoltai­co sul tetto da 300 kw che contribuis­ce all’alimentazi­one del sito con 330 mila kwh all’anno di energia completame­nte rinnovabil­e. Il consorzio Corepla ritira poi la plastica e la rimette in circolo. «Bisogna superare l’incoerenza in base alla quale si vuole realizzare l’economia circolare ma non si vogliono gli impianti — osserva Camerano —. Quando differenzi poi devi investire sia sul rifiuto differenzi­ato sia sull’indifferen­ziato. Il pacchetto sull’economia circolare stabilito dall’unione europea si fonda su riuso, riciclo, recupero energetico. Con le discariche residuali».

La realizzazi­one dell’impianto è stata resa possibile «grazie a interlocut­ori istituzion­ali combattivi nelle richieste ma lungimiran­ti e scrupolosi — conclude Camerano —. Hanno dato valore sociale alle 70 assunzioni e alla parte formativa che è inclusa nel nostro progetto».

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Board Mario Monti, presidente dell’università Bocconi. Ieri si è insediato il nuovo board dell’ateneo milanese: consiglier­e delegato è Riccardo Taranto
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